Si apre un nuovo capitolo all’INMI Lazzaro Spallanzani di Roma, l’ospedale simbolo della battaglia contro il Covid, pronto ad accogliere Angelo Aliquò, il manager palermitano con una lunga carriera nel settore sanitario, scelto dall’Istituto come nuovo direttore generale.
Angelo Aliquò, 55 anni, dopo aver ricoperto diversi incarichi di prestigio tra Sicilia e Lazio ed essere stato fino a poco tempo fa alla guida dell’Asl di Frosinone, subentra al Dott. Francesco Vaia dimessosi dall’incarico di direttore generale lo scorso 19 luglio.
La nomina di Aliquò è stata confermata attraverso un decreto, datato 1 agosto 2023 e firmato dal presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che ne ha riconosciuto la competenza e il suo decennale impegno nella sanità pubblica.
Come si legge nel testo del decreto il palermitano è stato scelto “in considerazione dell’esperienza professionale maturata anche nell’ambito degli istituti di ricerca, ricovero e cura”.
Tra le tappe più significative del suo percorso professionale, Aliquò è stato direttore generale della Seus, il fondamentale strumento operativo del 118 di Ragusa. In seguito, ha ricoperto la prestigiosa carica di direttore generale dell’IRCSS Centro Neurolesi Bonino-Pulejo di Messina, contribuendo a migliorare e sviluppare servizi sanitari di alta qualità.
Grazie alla sua competenza nel campo della politica sanitaria, Aliquò è stato per diverse volte membro della segreteria tecnica dell’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana, distinguendosi anche come coordinatore in una delle ultime esperienze in questo ambito.
Oltre alla sua carriera in ambito sanitario, Aliquò ha svolto diversi incarichi nel settore pubblico. Ha ricoperto la carica di sindaco del Comune di Gratteri, nelle Madonie, per ben due mandati ed è stato poi commissario straordinario del Parco delle Madonie.
Ora, come direttore generale dello Spallanzani di Roma, Angelo Aliquò si trova davanti a una nuova entusiasmante sfida: guidare uno dei più importanti ospedali d’Italia, tra i protagonisti assoluti della lotta contro il Covid-19 durante la pandemia.
La sua esperienza, la sua competenza e il suo attaccamento alla causa della sanità pubblica sicuramente contribuiranno a rafforzare la missione dell’Istituto nella ricerca e nella cura delle malattie infettive e ad accrescerne il prestigio.
Foto principale da Insanitas