La seconda sezione del tribunale di Palermo, presieduta da Fabrizio La Cascia, ha condannato complessivamente a circa 30 anni di carcere sei tra imprenditori e dipendenti di aziende sanitarie e medici dell’ospedale Civico imputati a vario titolo di corruzione, turbativa d’asta, peculato, truffa e falso. Il processo è stato istruito dai pm Amelia Luise e Caterina Malagoli.
Sette anni e due mesi di reclusione sono stati inflitti al medico Mario Re ex primario del reparto di Rianimazione del Civico e sei anni e 4 mesi a Giustino Strano, ex responsabile del servizio di Medicina iperbarica dell’ospedale.
Cinque anni e 9 mesi la pena inflitta all’imprenditrice Anna Leonardi e 5 anni al cardiologoAdriano Cipriani. A quattro 4 anni e 3 mesi è stato condannato Salvatore Colletto, tecnico dell’ospedale. Sei anni e 3 mesi la pena inflitta a un’infermiera del reparto di Rianimazione del Civico.
La vicenda processuale nasce dall’inchiesta che, a maggio del 2008, portò all’arresto del cardiochirurgo Carlo Marcelletti, poi morto suicida. L’indagine svelò una serie di irregolarità nella gestione degli appalti al Civico e di truffe e peculati ai danni dell’azienda ospedaliera.
Il “re dei trapianti” venne accusato anche di produzione di materiale pedopornografico in quanto dalle intercettazioni telefoniche emerse che scambiava messaggi hard con una minorenne. Re e Strano dovranno risarcire al Civico 100 mila euro a titolo di provvisionale immediatamente esecutiva: per la liquidazione del danno il tribunale ha rimesso al giudice civile. Cipriani dovrà dare all’ospedale 5 mila euro.
Tutti gli imputati, tranne l’infermiera, sono stati dichiarati interdetti per 5 anni dai pubblici uffici. Per la dipendente l’interdizione è perpetua.
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