Ed è proprio negli Stati Uniti, che le due manager si sono sposate (parliamo del matrimonio ritenuto valido) il 12 agosto 2013, a New York.
Ma Cicci desiderava tornare nella sua Palermo, ed è così che dopo 6 anni d’amore, una proposta di matrimonio in Messico, inviti a tutti gli amici, arrivati da ogni parte del mondo, che è avvenuto anche il secondo matrimonio in Italia, celebrato da un prete ecumenico, padre Agostino De Caro.
Il matrimonio tra due persone omosessuali, si sa, in Italia non ha validità, ed è per questo cheCicci e Anto, attraverso un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa Adkronos, hanno deciso di lanciare un appello al Premier Matteo Renzi:
“Lo Stato italiano prende le tasse dagli omosessuali, però non possiamo sposarci, e non possiamo godere degli stessi diritti di tutti gli altri italiani. Perché? – dichiara la palermitana Cicci – Riconoscere un diritto civile è gratis. Non costa nulla. Quando si parla di noi, sento parlare i politici che esclamano: ‘Ma con tutti i problemi che ci sono in Italia, perché dobbiamo occuparci dei gay?’. È vero che ci sono tanti problemi sociali ed economici in Italia, ma se per affrontare la piaga della disoccupazione ci vogliono interventi economici, fare valere un diritto civile è completamente gratis. E ci vuole poco. Perché si perde ancora tempo? Mi piacerebbe che Matteo Renzi ci desse una risposta”.
A queste affermazioni, si aggiungono anche quelle dell’altra sposa, Anto, che in inglese dice che per lei “sarebbe bello il riconoscimento del matrimonio in Italia. Non capisco perché non sia possibile. Riconoscere un diritto è gratis…”.
E rivolgendosi entrambe ancora al Premier, dicono: ”Cambi verso anche per i diritti civili. Non si continui a rinviare. Noi in America siamo già sposate ma in Italia no. E non capiamo perché”.
Cicci, tra pochi mesi, riceverà la “Green Card”, la carta attraverso cui potrà restare per sempre negli Stati Uniti, anche se lei vorrebbe tanto tornare a Palermo, vedendo convalidato il suo matrimonio con Anto.
da StrettoWeb