I primi 80 luoghi che aprono le porte con numerosi inediti; e tante esperienze, degustazioni, passeggiate d’autore, mostre immersive e visite teatralizzate. Si vola in piper sulla città, si va in barca lungo la costa, si assaggiano frutti tropicali; si ascolta un cunto in un salone nobiliare e si scopre una cucina “combattente”.
Si ritornerà nella Manifattura tabacchi a cercare le ombre delle sigaraie, si scenderà nelle antiche fornaci Maiorana o nelle catacombe di via D’Ossuna. Si salirà a Porta Nuova e da lassù si scoprirà che Monreale e il mare sono su un’unica direttrice; si volerà in cielo su un Piper sportivo, sis coprirà come funzione una drone, si navigherà lungo la costa su una barca che ha una storia.
Ritornano da domani (venerdì 6 ottobre) Le Vie dei Tesori e niente sarà più come prima: perché aprono le porte almeno un’ottantina di luoghi (e altri se ne aggiungeranno nei prossimi cinque weekend del festival, sempre da venerdì a domenica) di cielo, di terra e di mare; oratori delicati, storiche porte imponenti, palazzi sontuosi, persino grotte dimenticate – quella dei Giganti è da non perdere ed è veramente inedita, vi si nascondevano i palermitani sotto i bombardamenti, come nella vicina chiesa di San Ciro, cuore di uno splendido progetto di comunità; e ancora, storiche porte imponenti, chiese a mai finire (a sant’Onofrio domenica potrete chiedere di ritrovare il senno, da Santa Teresa si vede il mare, Santa Maria della Pietà che le sta di fronte faceva parte del convento delle Domenicane, a Santa Maria del Gesù andare è un obbligo civile). L’elenco è lungo e alcuni siti come il carcere Ucciardone o i qanat, la sede della Prefettura a Villa Pajno o Villa Whitaker sono già quasi sold out. Unica occasione questo weekend dalle 14 alle 17,30 (e poi solo sabato 28 ottobre) il palcoscenico del Teatro Massimo e si potrà andare dietro le quinte.
Sono tutti vicini e si potranno visitare in poco tempo, sia Porta Nuova che il palazzo Ex Ministeri, e non si deve perdere la scala elicoidale; poi scendendo lungo l’antico Cassaro, ecco palazzo Asmundo dove se si allunga una mano, si tocca la Cattedrale (domenica alle 12 si può fare un aperitivo degustazione con prodotti km0); il sontuoso palazzo Alliata di Villafranca, straordinario con i suoi arredi originali: sabato e domenica dalle 17 alle 19,30, affioreranno i due fantasmi delle splendide Oria Maria Amelia “Sonia” Ortúzar Ovalle de Olivares e la figlia, la ribelle Topazia.
E proprio perché di visite teatralizzate (e di fantasmi) si parla, domenica dalle 11 alle 18, a Villa Pottino tornerà per un’unica, imperdibile occasione, l’ironica e burbera zia Mimmi. Se si vuole seguire uno spettacolo di pupi, si deve andare sabato alle 17 al Museo delle Marionette; se si preferisce la musica, stesso giorno e orario per i giovani concertisti che concluderanno la visita di Villa del Pigno. Questo weekend toccherà alla pianista Barbara Lo Pinto che affronterà Beethoven, Chopin, Janacek e Scriabin.
Qualche altra suggestione di questo enorme museo diffuso che è Le Vie dei Tesori? Si visita il convento medievale che ospita il Boccone del Povero, vicino al Capo; o si scoprono le tombe degli Inquisitori nella cappella spagnola della Madonna della Guadalupe, in quello splendore che è la Gancia; si entra a Palazzo Sclafani, coetaneo dello Steri; e nei sontuosi saloni di Villa Niscemi, immersa nel suo parco. Aprono alle visite per la prima volta la LUMSA, ex monastero delle Carmelitane in stile neogotico; e domenica anche l’IRFIS, dove si racconterà la storia economica delle piccole imprese e industrie siciliane tra documenti e arredi d’epoca. E Villa Magnisi dove c’è un giardino di piante officinali.
Visitare l’aeroporto di Boccadifalco (ci sono tre diversi percorsi); Palazzo Abatellis propone un itinerario importante dedicato a Santa Rosalia. Si scoprono la collezione da 5000 formelle di ceramica delle Stanze al Genio, o quella di abiti d’epoca di Raffaello Piraino. Si può partecipare a un laboratorio con il decano dei ceramisti, Nino Parrucca domani e sabato alle 10 e alle 15. E se si dovrà aspettare sabato 4 novembre per imparare i disegni su tessuto dei Colori del Sole, eccoli intanto su coloratissime t-shirt e tote bag dedicate al festival. Due le mostre inserite nel programma: la grande esposizione immersiva e multimediale su Banksy a Palazzo Trinacria, sede della Fondazione Pietro Barbaro. E il lavoro che il sivigliano Miki Leal sta conducendo all’Istituto Cervantes, nel cuore della Vucciria, seguendo le suggestioni del viaggio di Goethe in Italia.
Un programma saporito, divertente, attento al territorio: i frutti tropicali si assaggeranno venerdì e domenica alle 16.30 da Donna Alba; la birra viene spillata sabato alle 10 e alle 16 dai monaci di San Martino delle Scale, mentre sabato e domenica con gli stessi orari si scopre il caffè di Morettino; le Cuoche Combattenti saranno sabato alle 17 al Boccone del Povero, il vino, invece, farà storia a sé domenica alle 10.30 e alle 11.30 nella secolare bottaia delle Cantine Duca di Salaparuta.
Un mini cartellone nel cartellone di sette appuntamenti per i piccoli spettatori: che sabato alle 11 diventeranno mini detective con Paco e Mela; domenica alle 11 parteciperanno ai laboratori di pupi del museo Pasqualino, o alle 15 al trekking con i genitori alla scoperta di Montepellegrino.
Condotte da botanici, urbanisti, giornalisti, storici, sono una delle anime più seguite del festival. Questo primo weekend sono 14, tra sabato e domenica. Dal castello a Mare a un’ansa dell’Oreto, all’Alto Fiumelato alla zona di San Martino sulle tracce dei Mille; dalle opere d’arte che raccontano la città alla leggenda dei Pugnalatori; dagli spunti dati da Ernesto Basile. Dagli innumerevoli rivoli di storytelling sui Florio della Belle Epoque, alla città normanna, dagli aneddoti legati ai vicoli agli spunti dati dai set. Immediate vicinanze o magari un po’ più lontano: magari sabato un geo-trekking insolito lungo i sentieri di Monte Pellegrino, dalla Valle del Porco al Pizzo Rufuliata; oppure in barca tra grotte e ninfei tra l’Arenella e l’Acquasanta. E se poi al tramonto si vuole tornare in città, ecco disponibile la visita all’Orto Botanico.
Sabato e domenica ecco anche Carini unirsi al percorso, per il terzo anno di seguito. Si potranno visitare chiese solitamente non aperte, scoprire le storie del famoso Castello della baronessa, ma anche entrare nell’Oratorio dei “33” dove si verrà accolti dai confrati in abito tradizionale; e seguire domenica dalle 15.30 un particolarissimo percorso attraverso gli organi monumentali di Carini che ne possiede ben quattro, tre dei quali perfettamente funzionanti: dallo strumento seicentesco della chiesa del Carmine costruito da Antonino La Valle (1572-1645); all’organo cinquecentesco dell’oratorio Serpottiano del SS. Sacramento, a quello della Chiesa Madre costruito dal palermitano Giacinto Micales-Lugaro nel 1911; fino all’organo ottocentesco nella chiesa di San Vincenzo Ferreri che riproduce il suono di un’intera banda, e fu costruito da Francesco La Grassa (1802-1867). Un organista e musicologo mostrerà il funzionamento degli strumenti, ne racconterà la storia e farà ascoltare pezzi di Bach, Mozart, Franck e Morricone. E se si avesse voglia di qualcosa di dolce, domenica alle 10.30 ecco pronto uno showcooking di biscotti di San Martino, profondamente diversi da quelli palermitani seppure si tratta di pochi chilometri di distanza.
Per approfondire e prenotare consultare il sito ufficiale della manifestazione.