Il Qanat è una rete sotterranea di distribuzione dell’acqua, costruita sotto la città di Palermo per mano degli Arabi. Luogo di interesse per gli speleologi, alcuni dei cunicoli sono anche visitabili attraverso visite guidate.
Il sistema su cui si basa quest’opera idraulica è di tipo persiano; in pratica, i cunicoli avevano il compito di intercettare l’acqua che affiorava dalle falde acquifere, e che, passando attraverso la pietra porosa di calcarenite della struttura, lievemente in pendenza, consentiva il trasporto in città, allo stesso modo di un acquedotto di tipo romano. Il qanat veniva utilizzato dunque sia per approvvigionare gli abitati, ma anche per irrigare i campi; fu infatti nel periodo arabo che la Sicilia conobbe il suo massimo splendore dal punto di vista agricolo, gli Arabi sono infatti noti per aver diffuso sul territorio la coltura a vitigni, gli agrumeti ma anche i banani e le palme da dattero. Nella città di Palermo inoltre, queste gallerie sotterranee fungevano anche come ‘Camere per lo Scirocco’, bacini scavati nella roccia che erano parte del corredo architettonico di molti palazzi e ville dell’epoca: in pratica corridoi opportunamente scavati per far passare flussi d’aria fresca che servivano a raffreddare gli ambienti abitati nel periodo estivo, una tra tutte è quella collocata presso Villa Savagnone ad Altarello di Baida.
I qanat sono particolarmente diffusi in tutte le aree della cosiddetta ‘Via della Seta’, quindi anche in Libia e Marocco e a Est, in Cina e in Pakistan, ma soprattutto in Oman, dove cinque dei cunicoli che costituiscono la struttura del cosiddetto ‘acquedotto di Aflaj’, sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità nel 2006.
In Europa, per ovvie ragioni di dominazione, si sono diffusi in Spagna e in Italia. Oltre a quello di Palermo, che è anche il più celebre, la regione più grande d’Italia ospita dei qanat a Francofonte, in provincia di Siracusa, e nelle città di Siracusa e Licata, in provincia di Agrigento, anche se, tecnicamente, in queste due ultime città i cunicoli sono di origine greca; solo successivamente sono stati utilizzati dagli islamici. Allo stesso modo, nella città di Blankenheim, in Germania, sono stati costruiti dei cunicoli con la stessa tecnica del qanat. Si tratta della cosiddetta ‘galleria dello Zoo’, un acquedotto del Quattrocento che asserviva all’approvvigionamento idrico del castello della città.
Queste gallerie sotterranee sono in alcuni casi ancora visitabili. Nella città di Palermo: è possibile prenotare una visita guidata per l’Uscibene, una particolare camera dello Scirocco; piuttosto suggestivo è il Gesuitico Basso, chiamato anche Vignicella; scoperto per caso nel 1979, se ne sconsiglia la visita ai claustrofobici, visto che il cunicolo è largo solo 80 centimetri. Rimane visitabile anche il Gesuitico Alto, un corridoio in pietra appartenente al XVI secolo.
Autore | Enrica Bartalotta
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