A Palermo, negli anni in cui la città si espandeva verso nuovi quartieri, il cambiamento non era solo urbanistico, ma profondamente sociale. Le case venivano costruite per ospitare famiglie che, fino a quel momento, vivevano in condizioni precarie, spesso senza servizi essenziali. Il racconto degli inquilini delle nuove abitazioni parla di un cambiamento epocale.
Le case dei nuovi quartieri di Palermo degli anni 50 erano strutturate in modo semplice, ma rappresentavano un lusso per chi vi si trasferiva:
La disposizione degli spazi, pur essenziale, rispondeva a un’esigenza di funzionalità e di vivibilità moderna.
@culturasiciliana assurdo pensare che negli anni 50 una casa grande a Palermo costava solo 14 Mila lire. #perte #palermo #sicilia ♬ suono originale – COSE SICILIANE
Uno dei cambiamenti più significativi di questi nuovi quartieri era l’arrivo dell’acqua corrente direttamente nelle abitazioni. Prima di allora, le famiglie dovevano percorrere chilometri per rifornirsi di acqua alle fontane pubbliche.
L’acqua corrente era presente giorno e notte, con una fornitura continua per 24 ore, una novità rivoluzionaria per l’epoca.
Le madri, che un tempo si affacciavano per organizzare incontri alle fontane, ora avevano l’acqua a portata di mano. Era la fine di un’epoca di privazioni e l’inizio di un benessere tanto atteso.
Il cambiamento non riguardava solo le abitazioni, ma anche lo spazio pubblico. I parchi, chiamati “ville” nella tradizione palermitana, diventavano luoghi di aggregazione e bellezza, arricchiti da fontane zampillanti e cigni che nuotavano negli specchi d’acqua.
Questo nuovo volto della città portava con sé una ventata di modernità e orgoglio per una Palermo che voleva guardare al futuro senza dimenticare le proprie radici.
Prima della costruzione dei nuovi acquedotti e delle abitazioni moderne, la vita quotidiana era una sfida:
Questa trasformazione urbana ha segnato un punto di svolta, offrendo dignità e qualità della vita agli abitanti.