Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, hanno consentito di ricostruire il nuovo organigramma dello storico mandamento mafioso alla periferia occidentale della città. Gli investigatori hanno individuato capi e gregari, accertando numerose estorsioni praticate in modo capillare e soffocante da cosa nostra ai danni di imprese edili ed attività commerciali del territorio e riscontrando un diffuso condizionamento illecito dell’economia locale.
Nel corso dell’operazione sono stati inoltre sequestrati complessi aziendali per svariati milioni di euro. A capo del mandamento di Tommaso Natale e Resuttana secondo le indagini c’era Girolamo Biondino, fratello di Salvatore Biondino, l’autista di Totò Riina.
Era da poco stato scarcerato ed era tornato a comandare il clan. Per cercare di non finire di nuovo in carcere, Biondino faceva il pensionato. Girava in autobus e non si faceva vedere in giro con altri uomini d’onore. Secondo gli investigatori era lui a tenere le fila e imporre il pizzo a tappeto nel mandamento. I particolari dell’operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terra’ alle 10.30 presso la palazzina “M” del tribunale di Palermo.
F.F.
StrettoWeb