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Palazzo Drago – Apertura straordinaria serale del settecentesco palazzo nobiliare tra i Quattro Canti e la Cattedrale.
Turni disponibili:
Sabato 15 febbraio 2020. Corso  Vittorio Emanuele, 382 (Palermo). Ticket € 10
Turni disponibili: ore 18 – 19:20 – 20:40 – 21:20 e ore 22. Durata visita: 40 minuti.
Prenotazione obbligatoria: 329.8765958 – 320.7672134 – eventi@terradamare.org www.terradamare.org/infoline
Un’altra apertura straordinaria serale di Palazzo Drago Airoldi di Santa Colomba,
Sabato 15 febbraio, dalle ore 18, insieme agli operatori culturali di Terradamare, sarà possibile visitare il settecentesco Palazzo Drago,
ubicato in Corso Vittorio Emanuele, nell’asse tra i Quattro Canti e la Cattedrale di Palermo.
Le visite si svolgeranno lungo i suoi magnifici saloni, gli splendidi affreschi e gli arredi, esempi pregevoli degli usi della nobiltà siciliana.
Palazzo Drago dispiega la leggiadria dei cieli settecenteschi, la magnificenza dei decori baroccheggianti, l’intensità dei colori della seconda
metà del 1800 nella Palermo felicissima che i grandi viaggiatori hanno ammirato.
Appuntamento sabato 15 febbraio in Corso  Vittorio Emanuele 382 . Per partecipare è necessario prenotare,
tramite i seguenti contatti: 329.8765958 – 320.7672134- eventi@terradamare.org – www.terradamare.org/infoline
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Tra le dimore nobiliari settecentesche più interessanti della città, custode di pregevoli opere d’arte e di storiche stratificazioni.
Infatti, pur appartenendo dal 1714 a Casimiro Drago, presidente del Concistoro, per la sua posizione, l’antico asse di Corso Vittorio Emanuele e la presenza del
pozzo arabo palesano le numerose trasformazioni subite dall’edificio.
Nel XIX secolo, quando diviene di proprietà dei Marchesi Airoldi di Santa Colomba, il palazzo viene nuovamente riformulato, secondo i gusti artistici più in voga
del tempo, passando dal barocco ad un gusto eclettico-classicheggiante.
Salendo, ci si lascia  trasportare dalla magnificenza dei saloni, distribuiti ad enfilade, sia per gli splendidi affreschi, che per gli arredi, esempi pregevoli degli usi
della nobiltà siciliana.
Al suo interno sono presenti opere di Olivio Sozzi, tra i più noti artisti della città, che assorbirà nella sua poetica la lezione del classicismo romano, si cimenterà in
un’eccezionale opera dal gusto profano in cui raffigurerà Zeus che dà a Hermes una mela d’oro destinata a Paride.
In un’altra sala, quello che probabilmente, viste le dimensioni era il salone principale, sono presenti tre dipinti di Francesco LoJacono, il pittore che esplorò nelle
sue opere la gioia e i colori e la luce della natura e dei paesaggi.
Il liberty di Ettore De Maria Bergler sarà protagonista di una sala, dove nella volta, tra mezze lune dai toni caldi, vi si affaccia un’umanità briosa e variegata
composta da cantori, giovani donne e fanciulli
Come in un libro, con diversi protagonisti, Palazzo Drago dispiega la leggiadria dei cieli settecenteschi, la magnificenza dei decori baroccheggianti, l’intensità dei
colori della seconda metà del 1800 nella Palermo felicissima che i grandi viaggiatori hanno ammirato.
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Foto: Vincenzo Russo

 

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