Apertura straordinaria serale del Complesso Museale di Casa Professa: Area Museale, Oratorio del Sabato e la Chiesa del Gesù (nota ai palermitani come Chiesa di Casa Professa), capolavoro dell’arte barocca e tra i più importanti monumenti sacri presenti in Sicilia.
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CHIESA DEL GESÙ
Nota ai palermitani come la Chiesa di Casa Professa, La Chiesa del Gesù è uno dei più importanti monumenti sacri capolavoro dell’arte barocca presenti in Sicilia e fa parte della Casa Gesuitica più vasta e rilevante in Italia, dopo quella di Roma. La Chiesa odierna è il risultato di varie stratificazioni edilizie succedutesi nel tempo a partire dal XVI sec. sul primo insediamento religioso esistente nella zona, l’antico convento basiliano dedicato alla Madonna della Grotta, di cui resta a testimonianza la statua della Madonna della Grotta con Gesù Bambino posta nella nicchia sopra al portale d’ingresso alla Chiesa.
Il primo progetto, realizzato tra il 1564 ed il 1578 prevedeva una piccola chiesa con la sola navata centrale; ma nel tempo, ingranditosi l’Ordine dei Padri Gesuiti, la struttura venne ampliata trasformando l’aula unica a croce latina, in una pianta longitudinale a tre navate ed ampio presbiterio; nel 1636 la nuova costruzione prese il titolo di Chiesa del Gesù. L’interno è ricoperto da una esuberante decorazione a marmi mischi e tramischi con intarsi e rilievi e da gruppi marmorei imponenti , volti a celebrare la gloria di Gesù e dalla Madonna in cielo, sulla terra e negli inferi . Ogni spazio della struttura è ricoperto da un complesso programma iconografico realizzato con motivi floreali, umani ed animaleschi ed altri astratti eseguiti dai migliori scultori siciliani del XVII e XVIII secolo. Artisti importanti come Pietro Novelli, Gaspare Bazzano, Antonio Grano, Camillo Camilliani, Ignazio Marabutti , Filippo Randazzo hanno contribuito a dotare questa chiesa di straodinaria magnificenza. Splendido ed unico è il complesso programma iconografico presente nel presbiterio, con episodi tratti ad arte dal Vecchio e Nuovo Testamento e lo scenario dell’Incarnazione del Verbo, dovuto ai Gesuiti stessi che ne curarono nei minimi dettagli il contenuto.
L’AREA MUSEALE
L’area espositiva, estesa su due livelli, si articola in alcune sale tematiche.
La Sala I (Sala dei Paliotti) custodisce alcuni originali paliotti di epoca barocca a tema figurato ed architettonico. Tra di essi emergono, per eleganza e raffinatezza esecutiva, quelli impreziositi da grani di corallo e fili d’oro e quello con l’imponente “Trionfo della Fede su un carro trainato dai quattro Evangelisti e dai Santi Ignazio e Francesco Xavier” della prima metà del XVII sec. Nella stessa sala si può ammirare lo splendido capezzale di S. Rosalia della prima metà del Seicento, realizzato in corallo, rame dorato e smalti ed l’ottocentesco Fercolo processionale con la statua di Sant’Ignazio da Loyola, del fondatore della Compagnia di Gesù.
La Sala II (Sala del Crocifisso) presenta alcuni elementi architettonici di quella che era la chiesa medievale dei Santi Cosma e Damiano, demolita per la costruzione del Complesso gesuita. Contiene varie opere della spiritualità gesuitica, busti-reliquiario e altri manufatti di scuola trapanese eduno splendido crocifisso ligneo.
La Sala III (La Farina) espone una selezione di maioliche appartenenti alla donazione La Farina ed alcune opere pittoriche tra cui in paesaggio ottocentesco di Francesco Lojacono.
La Sala IV (La Nuza) ospita una raccolta di dipinti dalla fine del XV al XIX sec. e il dipinto con il bozzetto dell’antico affresco della volta della Chiesa del Gesù “La Gloria di S.Ignazio da Loyla e della Compagnia del Gesù” del pittore Filippo Randazzo. All’interno delle teche sono esposti importanti suppellettili liturgiche del Seicento e del Settecento.
L’ORATORIO DEL SABATO
L’oratorio prende l’appellativo del Sabato dall’ultima congregazione a cui viene affidato, quella della Croce e Martorio di Cristo che in tale giorno settimanale si riuniva.
Nel 1693 i Gentiluomini commissionano al giovane Procopio Serpotta, figlio di Giacomo, la decorazione della cappella.
Nel corso del Novecento viene restituito ai Padri Gesuiti, affronta diversi restauri ed entra nel 2009 nel percorso museale del Complesso del Gesù di Casa Professa. L’Oratorio, ad aula unica e rettangolare, presenta le pareti ornate da Allegorie ovvero statue in stucco ispirate alle Virtù affiancate a cornici dove erano alloggiate le tele raffiguranti eroine bibliche, probabilmente trafugate dopo l’allontanamento del 1767 dei Gesuiti. Sul tetto e lungo le pareti un tripudio di putti ed angeli in stucco incorniciano gli affreschi e contornano i tondi. L’altare in marmo policromo custodisce il tabernacolo ed è sovrastato da un dossale in legno dorato, con anteposto un crocifisso ligneo dei primi del Seicento. Nel sottocoro una piccola tela con S. Anna e la Vergine del XVIII secolo. Sulla volta, lo splendido affresco dell’Incoronazione della Vergine, mirabile opera pittorica settecentesca attribuita al pittore siciliano Filippo Randazzo. Il pavimento in marmo del 1908 sostituisce uno precedente in maioliche a figure zoo-fitomorfe dei primi del settecento; rimosso e trafugato è stato successivamente recuperato ed oggi è esposto per parti e montato su pannelli a quadroni, nella sala antistante l’Oratorio.