Visite serali all’ultima dimora dei Florio, la famiglia che rese grande Palermo
Casa Florio – Palazzina dei Quattro Pizzi all’Arenella – Discesa Tonnara, 4b – Palermo
Sabato 9 marzo 2019 dalle ore 17:20 | Contributo: € 7
Prenotazione obbligatoria: 329.8765958 – 320.7672134- www.terradamare.org/infoline
Insieme a Terradamare e la famiglia Paladino Florio, sabato 5 gennaio 2019 dalle ore 17:20, sarà possibile assistere alle visite serali alla Palazzina dei Quattro Pizzi.
Casa Florio, progettata dall’architetto Carlo Giachery in stile neo-gotico, addolcito dalla romantica scenografia del mare palermitano, è l’ultima dimora di Vincenzo Florio III Sarà possibile ammirare gli affreschi in stile revivalistico realizzati dai pittori Salvatore Gregorietti e da Emilio Murdolo, Maestro di Renato Guttuso e un piccolo museo con
affascinanti cimeli appartenuti alla famiglia che rese grande Palermo.
La prenotazione è obbligatoria, telefonando ai numeri 329.8765958 – 320.7672134 o scrivendo una mail a eventi@terradamare.org
Appuntamento alla Palazzina dei Quattro Pizzi all’Arenella – Discesa Tonnara, 4b – Palermo. Sabato 9 marzo 2019. Contributo: € 7
Turni disponibili: ore 17:20 – 18 – 18:40 – 19:20 – 20 – 20:40 – 21:20 e ore 22
affascinanti cimeli appartenuti alla famiglia che rese grande Palermo.
La prenotazione è obbligatoria, telefonando ai numeri 329.8765958 – 320.7672134 o scrivendo una mail a eventi@terradamare.org
Appuntamento alla Palazzina dei Quattro Pizzi all’Arenella – Discesa Tonnara, 4b – Palermo. Sabato 9 marzo 2019. Contributo: € 7
Turni disponibili: ore 17:20 – 18 – 18:40 – 19:20 – 20 – 20:40 – 21:20 e ore 22
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CASA FLORIO
Il complesso della Tonnara dell’Arenella fu acquistato nel 1830 da Vincenzo Florio, che ne commissionò la trasformazione all’amico e collaboratore Architetto Carlo Giachery.
Nacque così l’edificio denominato “I Quattro Pizzi “, palazzina quadrangolare neogotica, così chiamata per le quattro guglie che la sovrastano. Unico edificio neogotico, questo,
costruito da Giachery, i cui interessi erano rivolti piuttosto a progetti funzionali di architettura industriale nonché allo studio di nuovi materiali.
Nacque così l’edificio denominato “I Quattro Pizzi “, palazzina quadrangolare neogotica, così chiamata per le quattro guglie che la sovrastano. Unico edificio neogotico, questo,
costruito da Giachery, i cui interessi erano rivolti piuttosto a progetti funzionali di architettura industriale nonché allo studio di nuovi materiali.
L’inusuale progettazione richiama un Gotico inglese, addolcito da una romantica scenografia mediterranea. Allo stesso Giachery nel 1852 fu commissionato il mulino a vento per
la macina del sommacco, sempre inserito nel complesso dell’Arenella, da cui si estraeva il tannino, allora oggetto di fiorente commercio in Sicilia. Una parte del complesso veniva
adibita ad abitazione per i fine settimana e molte personalità illustri vi furono ospitate, non ultima la Zarina di Russia, durante il suo soggiorno a Palermo.
la macina del sommacco, sempre inserito nel complesso dell’Arenella, da cui si estraeva il tannino, allora oggetto di fiorente commercio in Sicilia. Una parte del complesso veniva
adibita ad abitazione per i fine settimana e molte personalità illustri vi furono ospitate, non ultima la Zarina di Russia, durante il suo soggiorno a Palermo.
Quest’ultima se ne innamorò talmente da fare riprodurre fedelmente i ” Quattro Pizzi ” a Snamenka, vicino a San Pietroburgo, sulle rive del golfo di Finlandia, nel parco della sua residenza
estiva di Peterhof che, in memoria di Palermo, chiamò “Renella”. La costruzione è tuttora esistente. Finito il periodo aureo, Vincenzo Florio si ritirò nella Tonnara dell’Arenella con la sua famiglia,
eleggendola a propria dimora. La Tonnara rimase in funzione sino ai primi del Novecento: essendo poi cambiata la rotta dei tonni, chiuse definitivamente l’attività di pesca.
estiva di Peterhof che, in memoria di Palermo, chiamò “Renella”. La costruzione è tuttora esistente. Finito il periodo aureo, Vincenzo Florio si ritirò nella Tonnara dell’Arenella con la sua famiglia,
eleggendola a propria dimora. La Tonnara rimase in funzione sino ai primi del Novecento: essendo poi cambiata la rotta dei tonni, chiuse definitivamente l’attività di pesca.
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