PALERMO – Un dipendente dell'università di Palermo sarebbe stato sospeso perché ritenuto "molesto". Avrebbe bussato con insistenza contro la porta del bagno pur sapendo che dentro ci fosse una giovane universitaria, scrive "Palermo Today", dal quale si apprende la notizia. Tutto sarebbe accaduto venerdì scorso in ateneo. E non sarebbe il primo episodio. Sul sito palermitano si legge:
Dopo i primi accertamenti al Rettorato è stata avviata, per la seconda volta, la procedura di sospensione per 30 giorni di un dipendente amministrativo che – secondo chi lo conosce bene – soffrirebbe di alcuni disturbi psichici. Non è stato possibile stabilirlo con certezza poiché l’anno scorso, dopo l’ultimo provvedimento adottato nei suoi confronti, non avrebbe raccolto l’invito dell’università di farsi visitare da uno specialista. Anche la polizia, dopo aver ascoltato l'uomo in commissariato, ha avviato le indagini.
Chiunque si sia espresso sulla vicenda respinge fortemente il termine "maniaco", ma quello di qualche giorno fa sarebbe stata la classica "goccia che ha fatto traboccare il vaso". Dopo l’intervento di una volante del commissariato Porta Nuova un professore di psicologia ha lanciato un appello tramite i social per chiedere a colleghi e studenti di denunciare episodi passati in sordina ma rilevanti per capire come intervenire. "Secondo chi è intervenuto – scrive il professore – se dovessimo mandare in galera o procedere un trattamento sanitario obbligatorio tutti coloro i quali hanno atteggiamenti come il signore in questione, allora dovremmo riempire carceri e ospedali psichiatrici. Quello che io risposto è che, se fossimo un paese civile, provvederemo immediatamente ad una serie di colloqui di valutazione obbligatori, volti ad evitare proprio gli episodi estremi di cui spesso sentiamo parlare".