a nord della città, confinante con il Parco della Favorita.
La villa è stata la residenza principale per almeno tre secoli della
famiglia Valguarnera di Niscemi.
Nella villa passò la sua infanzia Fulco di Verdura, celebre artista e gioielliere del XX secolo, figlio di Carolina di Valguarnera.
Nel 1987, le discendenti della casata (anche se per ordine di età, l'ultima
Valguarnera, ad oggi, è la figlia del cugino primo Corrado, Maria Carolina
Valguarnera) , Margherita (detta Maita) Valguarnera e Maria Immacolata (detta Mimì) Valguarnera, Principessa Romanov, hanno ceduto il complesso monumentale al Comune di Palermo che ne ha fatto sua sede di rappresentanza.
Il corpo principale su due elevazioni conserva tracce di preesistenti
strutture tardo seicentesche, quando la villa era un baglio agricolo.
Nel XVIII secolo, sulla scia della moda delle villeggiatura estiva, la tenuta
vien e rilevata dai Valguarnera, per farne luogo di delizia.
Il sito era ricco di selvaggina e animali rari, per cui ben si prestava
all'uso di "casina" di caccia.
Il parco della villa confinava con la Real Tenuta della Favorita, luogo
prediletto per la caccia dai Borboni durante il loro esilio siciliano agli
inizi dell'Ottocento.
Fu questo il periodo d'oro di Villa Niscemi, che ospitò nelle sue sale gli
stessi Ferdinando IV e Maria Carolina d'Austria.
Infatti, i Valguarnera riconfigurarono completamente il complesso
preesistente, rimaneggiando gli esterni in chiave tardo-settecentesca e ancor
più gli interni, arricchendoli di affreschi, quadri,damaschi e opere d'arte.
All'interno, tutto è rimasto come era: arredi, quadri, suppellettili, ogni
oggetto evoca il fascino di un tempo perduto. Nella sala verde spicca
l'affresco che ritrae Carlo Magno concedere lo stemma dei Valguarnera.
Foto di Mario Michele Spina