La palermitana Pamela Conti, il commissario tecnico che ha portato la nazionale del Venezuela alla conquista della prima storica medaglia d’oro nel calcio femminile alle Olimpiadi del Sudamerica 2022 di Assuncion in Paraguay, racconta BlogSicilia la sua esperienza e i suoi progetti futuri.
Pamela Conti, e l’oro in Venezuela
La prima storica medaglia d’oro nel calcio femminile della nazionale del Venezuela parla molto palermitano, con il commissario tecnico Pamela Conti (nata a Ballarò nel 1982), il suo fratello Vincenzo, dal maggio 2021 vice-selezionatore, e Carmelo Sanseverino preparatore dei portieri da ottobre 2021.
Il ct della selezione sudamericana, nella sua Palermo per qualche giorno, racconta ai microfoni di BlogSicilia il percorso con la sua selezione e le ambizioni personali con gli obiettivi futuri.
“Iniziare a vincere una medaglia d’oro con la nazionale è stata un’emozione indescrivibile. È iniziato tutto da una informazione che ho dato a Madrid nel 2019, quando allenavo dei ragazzini venezuelani che venivano nella capitale spagnola. Sapevo che la Federazione cercava un’allenatrice italiana, abbiamo avuto un contatto ed abbiamo iniziato questa grandissima esperienza”.
Pamela Conti parla anche dell’importanza della gestione emotiva dei giocatori: “Ho sempre puntato in alto perché mi piace tantissimo studiare ed andare avanti. Mi piace innovare, mi piace leggere, mi sto formando come allenatore a 360 gradi perché un allenatore che sa solo di calcio, non sa niente di calcio”.
“Sto studiando con l’università di Miami per diventare mental coach. Penso sia importante la gestione emozionale delle giocatrici perché a livello tecnico tattico ci siamo preparati tutti. Per me la mentalità, le emozioni e la gestione stanno diventando indispensabili nel calcio”.
In ultimo c’è spazio anche per un sogno, una amichevole tra le Azzurre di Milena Bertolini e la sua nazionale allo stadio Renzo Barbera di Palermo: “Sarebbe un sogno, il più bello della mia vita e si realizzerebbe qualcosa di incredibile. Magari. A me piacerebbe, tornerei nella mia città, giocherei contro la mia nazionale e per la mia nazionale che è il Venezuela”.