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Vi siete mai chiesti perché non bisogna mai mettere il pane capovolto a tavola? Si tratta di un’antica superstizione, che ancora oggi si rispetta. Quante volte avete sentito dire dai nonni e dagli adulti: “Non capovolgere il pane!”? Oggi scopriremo quali sono le origini di questa credenza e perché non bisogna mettere il pane capovolto a tavola, né bisogna passarlo agli altri quando è sottosopra.

Perché non capovolgere il pane

La prima ragione affonda le radici della religione. Il pane, infatti, è il “corpo di Cristo” e non va mai offerto capovolto, poiché bisogna averne rispetto.

La seconda ragione ha origine nella Francia medievale. Da circa 5mila anni il pane è un fondamentale elemento dell’alimentazione quotidiana. Il pane è un alimento “sacro” e i panettieri sono visti quasi come “sacerdoti” in tante culture. Esiste un codice segreto dei fornai e, tra le regole incluse in questo codice, c’è anche quella del cosiddetto “Pane del Boia“. Risale alla metà del Quattrocento e si deve a Carlo VII, sovrano dal pugno di ferro.

Il re reclutò molti boia e, all’improvviso, tante persone comuni si ritrovarono con l’ascia in mano e il disprezzo dei parigini. I fornai, per manifestare il loro odio, preparavano un pane di bassissima qualità per i boia, ma Carlo VII emanò un decreto che invitava i panettieri a trattare tutti allo stesso modo, altrimenti sarebbero stati condannati a morte. I panettieri accettarono, loro malgrado, ma, in segno di protesta porgevano il pane capovolto ai boia.

A quel punto, il re, escogitò una soluzione: i boia dovevano lavorare incappucciati, così da non essere riconosciuti.

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