Nuova scoperta a Pantalica, nel Siracusano: l’ambientalista Sebastian Colnaghi, durante un’escursione nella valle dell’Anapo, ha rinvenuto un cranio, verosimilmente appartenente a un essere umano. In seguito al ritrovamento, i carabinieri della stazione di Sortino hanno provveduto al sequestro del cranio, quindi hanno avviato un’indagine per determinare il periodo della sua origine.
Dalle prime analisi è emerso che non è di epoca recente, ma saranno le analisi al carbonio-14 a confermare la sua antichità e fornire ulteriori certezze. “Durante un’escursione a Pantalica – ha detto Sebastian Colnaghi – mi sono imbattuto in un vero e proprio teschio umano lungo un sentiero non convenzionale che risaliva il monte, sopra il fiume Anapo“.
Quindi ha aggiunto: “È probabile che il cranio risalga al periodo compreso tra il XIII e il VII secolo a.C. e che fosse originariamente custodito in una tomba prima di essere profanata dai tombaroli”. La Necropoli di Pantalica è uno dei più grandi siti archeologici rupestri d’Europa.
La storia di Pantalica
Abbracciata dalle gole del fiume Anapo e dai suoi affluenti, ospita oltre 5mila tombe scavate nella roccia datanti dal XIII al VII secolo a.C., testimonianza delle culture preistoriche, sicule e greche che si sono succedute in queste terre.
Pantalica, il cui nome deriva probabilmente dalla parola greca “Pantaleon” che significa “tutto leone”, fu il centro di un antico regno conosciuto come il regno di Hybla, rinomato per la sua ricchezza e potenza. Le sue necropoli, suddivise in cinque principali complessi (Necropoli Nord, Sud, Anaktoron, Filiporto, e Cavetta), offrono uno spettacolo mozzafiato, con le tombe che si ergono come finestre sul passato, scavate verticalmente lungo le pareti dei canyon calcarei.
Al centro del sito si erge l’Anaktoron (il “Palazzo del Principe”), una struttura megalitica che riflette influenze micenee e che è stata interpretata come una possibile reggia o centro cerimoniale. Riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2005, insieme alla città di Siracusa, è un sito che affascina non solo per il suo valore storico e archeologico, ma anche per la sua straordinaria bellezza naturale.
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