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Pantelleria incanta il New York Times: “paradiso terrestre” di natura e dammusi

Le atmosfere uniche di Pantelleria hanno conquistato il New York Times. Sull’edizione digitale della celebre testata statunitense è stato pubblicato un approfondimento che celebra l’isoletta siciliana, descrivendone le caratteristiche e le peculiarità. Un “Eden scosceso”, ma tranquillo che piace alle celebrità, ma che ha saputo conservare un fascino speciale.

“Così vicino alla Sicilia, così lontano dalla folla”, titola il NYT: “Pantelleria è un seducente idillio di fanghi, romantiche rovine e appartate calette balneabili. È anche rocciosa e battuta dal vento, il che la rende più tranquilla dell’isola sorella maggiore della porta accanto”.

Pantelleria

“L’assenza di spiagge di sabbia bianca è indossata come un distintivo”, scrive Amy Kara Koch. “E il vento, beh, fa parte del pacchetto. Come ti dirà la gente del luogo, qui è la natura a comandare e, quando arriva lo scirocco, devi seguire la corrente”.

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“Migliaia di anni fa (…) gli agricoltori di Pantelleria costruirono muri terrazzati di roccia lavica porosa che bloccavano il vento e irrigavano frutta e verdura con la rugiada. Queste ripide terrazze ondulano tutta l’isola, conferendo una consistenza primordiale alle scogliere di roccia lavica. Anche le onnipresenti abitazioni in pietra lavica chiamate dammusi si prestano al paesaggio ultraterreno”.

Pantelleria

Il paesaggio di Pantelleria cambia quando ci si sposta da una parte all’altra dell’isola, quindi ci si muove tra altopiani ricoperti di macchia mediterranea, piccoli agglomerati di case addobbati di bouganville e montagne boscose; piante grasse in fiore e cespugli di capperi. Ovunque si trovano testimonianze delle antiche radici di questo luogo, che affondano nell’alba dei tempi.

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La vita dell’isoletta è diversa da quella di altre isole minori e segue un ritmo tutto suo. La giornalista è rimasta colpita dall’assenza di auto di grido: “Tutti guidano auto scassate, la Fiat Panda è la più popolare. Quando un amico mi ha preso con questo aggeggio simile a un giocattolo, ho capito il perché. Le loro dimensioni ridotte e il peso leggero rendono semplice incunearsi in parcheggi stretti e navigare nel traffico in arrivo su strade a corsia unica, una manovra che spesso comporta l’accostamento tra i cespugli o su uno stretto precipizio”.

Pantelleria

Non può mancare una descrizione di alcuni degli accessi al mare più suggestivi: “Ci siamo diretti verso la Grotta delle Sirene e poi verso Sataria, la grotta incrostata di spugne dove la leggenda narra che Ulisse fu stregato dalla ninfa marina Calipso. Ci siamo avvicinati all’Arco dell’Elefante, un arco di lava che ricorda un elefante che beve acqua. Poi abbiamo ancorato davanti alle grotte di Punta Spadillo per un pranzo a base di panini prima di tuffarci nel mare verde-azzurro ricco di pesci pappagallo. Abbiamo visto solo un’altra barca, che è partita al nostro arrivo”.

Il viaggio continua tra prodotti tipici, uva zibibbo e capperi: “Sole, vento e terreno vulcanico ricco di minerali sono anche il segreto dei capperi di Pantelleria, la cui eccezionale dolcezza li rende apprezzati in tutto il mondo gastronomico. Poiché la maggior parte dei vigneti coltiva uva e capperi, le degustazioni di vino includono cibi che mettono in risalto entrambi i sapori“.

Foto: Depositphotos.com

Redazione