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Papa Francesco, nel corso di un’udienza in Vaticano con la Comunità dello Studio Teologico San Paolo di Catania, ha espresso con fermezza la sua preoccupazione per il futuro della Sicilia.

“La vostra terra ha bellezze naturali e artistiche meravigliose, purtroppo minacciate dalla speculazione mafiosa e dalla corruzione, che frenano lo sviluppo e impoveriscono le risorse, condannando soprattutto le aree interne all’emigrazione dei giovani. La mafia sempre impoverisce, sempre“, ha dichiarato il Pontefice.

Queste parole, dirette e incisive, evidenziano il peso che la criminalità organizzata e la corruzione hanno sull’economia e sul tessuto sociale dell’isola, ostacolando uno sviluppo equo e sostenibile.

La speranza nelle nuove generazioni

Secondo Papa Francesco, la Sicilia ha bisogno di un cambio di rotta, partendo dall’educazione delle giovani generazioni. Ha esortato gli uomini e le donne dell’isola a formare i giovani affinché siano “liberi e trasparenti nella cura del bene comune”. Un impegno che il Pontefice considera cruciale per superare le “povertà antiche e nuove” che gravano sulla regione.

Con uno sguardo al futuro, Francesco ha sottolineato l’importanza di creare una società basata su solidarietà, legalità e trasparenza, valori che devono essere trasmessi alle nuove generazioni per costruire un modello di sviluppo più giusto e inclusivo.

Un invito a riportare i giovani in Sicilia

Il Papa, parlando ‘a braccio’, ha rivolto un appello significativo: “Fate in modo che i giovani che sono andati fuori per studiare tornino”. Questo messaggio mette in luce il dramma dello spopolamento delle aree interne della Sicilia, spesso dovuto alla mancanza di opportunità.

L’invito del Pontefice mira a incentivare politiche e iniziative che rendano l’isola un luogo dove i giovani possano non solo studiare e lavorare, ma anche vivere con dignità e speranza nel futuro.

Una visione per il bene comune

La visita della Comunità dello Studio Teologico San Paolo di Catania al Vaticano si è trasformata in un momento di riflessione su temi di grande rilevanza per la Sicilia e l’intero Paese. Le parole del Papa non sono solo una denuncia, ma anche un richiamo alla responsabilità collettiva per costruire una società più giusta, che sappia coniugare la tutela delle bellezze naturali e artistiche con il rispetto delle persone e delle loro potenzialità.