Ultimo nato in ordine di tempo è il Parco del bacino fluviale dell’Alcantara, che protegge una zona territoriale di bellezza impressionante, unica nel suo genere. La sua morfologia è stata infatti costituita da colate di lava bollente e cesellata dall’incontro con l’acqua dell’omonimo fiume. Oggi, le Gole dell’Alcantara, il complesso più noto e imperioso di queste formazioni di roccia profonde e squadrate, sono visitabili lungo tutto il percorso idrogeologico che forma laghetti di modeste dimensioni, ma anche lunghi salti, rigagnoli, feroci torrenti e cascate.
Gli amanti della natura non dovrebbero inoltre perdersi la visita obbligatoria alla più vecchia delle aree protette: il Parco dell’Etna. Oltre alla fascinosa attività di lapilli e sbuffi del vulcano più alto d’Europa, presso il parco è possibile eseguire una serie di percorsi, anche didattici, che lambiscono il giardino botanico e la valle del Bove. A sud del territorio ricoperto da pietra lavica, è possibile scorgere, tra roveti e felci, volpi, istrici, aquile reali e aironi, tanto per citare alcuni esempi della ricca fauna dell’area. Più in basso ci aspettano aree di faggeti e betulle, zone di vigneti, querceti e castagneti. È necessario pagare una visita anche alla nota Grotta del Gelo, che con il suo deposito di ghiaccio perenne, è un esempio di straordinaria bellezza.
Lungo la costa tirrenica si snoda, per 70 km, il Parco dei Nebrodi. Con estesi boschi di foreste e ambienti umidi, il parco protegge dal ’93 anche tutta la fauna circostante, caratterizzata soprattutto da una vivace e ricca fauna di ogni genere. Oltre alle numerose specie di uccelli, è presente un particolare tipo di suino, tipico di questa zona, molto conosciuto e apprezzato per i suoi salumi: il suino nero del Nebrodi. Tutt’intorno, splendidi faggeti, con arbusti di erica e mirto, e poi lentisco, cerro e leccio, punteggiati da cespugli di agrifogli, biancospino e rosa canina.
Trovano inoltre spazio in questa zona, le Cascate del Catafuco, alte circa 30 metri, le Rocche del Castro, massiccio roccioso dell’Era Mesozoica e le Biviere ci Cesarà, area umida d’alta quota tra le più importanti della Sicilia.
Il Parco delle Madonie costituisce un vero microcosmo naturale con esemplari altrove scomparsi; relitti botanici dell'ultima glaciazione come l'Abies nebrodensis o Abete dei Nebrodi, nonché la flora tipica del bacino del Mediterraneo con boschi di lecci, sughere e faggi, arricchiti da rari esemplari di orchidee selvatiche. Tra le specie protette figurano anche 90 specie di farfalle, alcune endemiche, la ginestra del Cupani e l’astragalo dei Nebrodi, solo per citarne alcuni. La catena è costituita da blocchi d’estrazione calcarea, carbonatica e carsica che risalgono a circa 20 milioni di anni fa. Sulle Madonie sono stati ritrovati diversi reperti fossili, che testimoniano la presenza di grandi barriere coralline dell’Era Secondaria. Il parco è inoltre lambito da diversi borghi medievali come Polizzi, Castelbuono e Geraci, nel club dei ‘borghi più belli d’Italia’.
Autore | Enrica Bartalotta