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Le scoperte della nuova campagna di scavi

  • Procedono gli approfondimenti al Parco Archeologico di LilibeoMarsala.
  • Sono emersi importanti rinvenimenti relativi alla topografia e all’urbanistica della città antica.
  • Domenica 26 settembre ci sarà una visita guidata al cantiere di scavo.

Le campagne di scavo in corso nel territorio siciliano continuano a rivelare importanti tracce del passato. Ultime, ma solo in ordine di “scoperta“, sono quelle emerse al Parco Archeologico di LilibeoMarsala. Quanto è stato trovato, fornisce importanti tracce rispetto alla topografia e all’urbanistica della città punico-ellenistica e romana. Gli scavi, condotti dall’archeologa Alessia Mistretta, hanno fatto emergere uno stenopo, ovvero un incrocio con la Plateia orientata in senso Est/Ovest che era stata portata in luce nel corso degli scavi del 2017 condotti dalla stessa archeologa insieme a Lorenz Baumer.

Parco Archeologico di Lilibeo: le scoperte

Un ritrovamento che aggiunge nuovi e interessanti elementi di conoscenza all’impianto dell’antica struttura urbana.
Nell’ampliamento dello scavo è stata rinvenuta parte di una poderosa struttura in blocchi isodomi (ovvero di uguale altezza e dimensioni) relativa a un’area di culto che, secondo l’ipotesi della stessa professoressa Mistretta che sta conducendo le indagini, doveva rappresentare il primo sacello punico della città cartaginese. La missione, fruibile a cantiere aperto, è stata avviata a inizio settembre. L’obiettivo è completare e mettere in luce il modulo planimetrico di uno degli isolati della colonia punico-ellenistica dell’antica città.

Una visita guidata al cantiere di scavo

Domenica 26 settembre alle 100, nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio, si svolgerà una visita guidata al cantiere di scavo, che potrà essere prenotata attraverso l’App laculturariparte.youline. Le campagne di scavi, condotte nel passato da Lorenz Baumer e Alessia Mistretta, avevano portato in luce uno degli assi viari di età tardo-imperiale, una nuova Plateia orientata in senso Est/Ovest, realizzata con basole regolari e perfettamente conservate oltre a un monumentale complesso edilizio, ad essa prospiciente, articolato su due livelli e composto da almeno 6 ambienti serviti da un sistema di canalizzazione che sembra essere in uso almeno a partire dal periodo tardo-repubblicano (40-20 a.C.).

La missione portata avanti dall’Unità di Archeologia Classica dell’Università di Ginevra è solo una delle due campagne di indagini in corso in questi giorni a Marsala; l’altra è condotta dalle Università di Amburgo e di Palermo e mira alla realizzazione della “Carta archeologica di Lilibeo“, finalizzata alla ricostruzione dettagliata dell’abitato e delle vaste necropoli della città antica: uno strumento di indagine importante non solo per gli archeologi, ma anche per le istituzioni e i professionisti che devono effettuare interventi di manutenzione e progettazione all’interno del centro storico.

Inoltre, la missione, coordinata da Martina Seifert dell’Istituto di Archeologia dell’Università di Amburgo, Antonella Mandruzzato del Dipartimento Culture e Società e Mauro Lo Brutto del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Palermo, è stata impegnata in queste settimane nel rilievo della necropoli monumentale di Via del Fante e dei resti della Domus di Via delle Ninfe. Per la realizzazione dell’impresa si stanno utilizzando tecniche di rilievo topografico integrate con rilievi aerofotogrammetrici eseguiti con l’uso di un ‘drone’ (Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto) e di laser scanner che consentono la ricostruzione tridimensionale di alcuni contesti monumentali.

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