Le Madonie sono uno dei siti migliori per ammirare le stelle. Il cielo che si può ammirare da qui va considerato una risorsa ambientale a tutti gli effetti. Per questo motivo il Parco Astronomico Gal Hassin di Isnello rappresenta un’esperienza unica e un’occasione per vivere il territorio siciliano in modo diverso dal solito. Non dimentichiamo che questo complesso montuoso rappresenta un’oasi naturalistica e paesaggistica ed è dopo l’Etna, il più alto della nostra isola.
La storia di Gal Hassin, il Centro Internazionale per le Scienze Astronomiche di Isnello, inizia poco dopo la metà del secolo scorso. L’astronomia italiana pensò di dotarsi di un Telescopio Nazionale della classe di 3 metri di diametro e avviò la ricerca di una località italiana per costruire l’Osservatorio Nazionale. La scelta cadde sulla Sicilia: la sua latitudine, infatti, consente una migliore visione del cielo australe e, inoltre, essendo in mezzo al Mediterraneo, le perturbazioni, che si spostano prevalentemente da nordovest a sudest, scorrono velocemente con un moto laminare. Ci si orientò dunque verso le Madonie, in particolare Piano Battaglia.
Nella seconda metà degli anni Novanta il CIPE e la Regione Siciliana finanziarono uno studio di fattibilità per realizzare una struttura dedicata alla divulgazione dell’Astronomia, da situare sulle Madonie. Non vennero però reperiti i fondi necessari e il progetto fu messo in stand-by. Venne ripreso dal sindaco di Isnello Giuseppe Mogavero e venne rivisitato in modo radicale. Si pensò di separare il centro in due aree: una didattico-divulgativa da una prettamente scientifica. Venne fatta una proposta al CIPE, che accettò. Non mancarono le traversie dal punto di vista burocratico, ma alla fine si riuscì a realizzare ciò che vediamo oggi. Nel corso dell’ultimo decennio Isnello ha visto fiorire un grande interesse per l’astronomia.
La qualità del progetto ha sollecitato le attenzioni della comunità scientifica astronomica nazionale e internazionale. Hanno interessato formalmente interesse. l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), l’Action Team on Near-Earth Objects (ONU), il Near-Earth Object Program Office (JPL-NASA), l’Istituto di Astronomia e Astrofisica della Eberhard Karls-Universitat di Tübingen (Germania) e il Dipartimento di Matematica, Gruppo di Meccanica Spaziale dell’Università di Pisa.