Il Parco di Selinunte si rifà il look e guarda al futuro con tante nuove esperienze per i turisti. L’intento è offrire ai visitatori un’accoglienza moderna e rinnovata: tutte le novità dei lavorio.
La grande area archeologica della provincia di Trapani si prepara per una nuova stagione. I due interventi effettuati nell’area antistante l’ingresso e nel front-office hanno cambiato notevolmente l’accoglienza al visitatore, diventata più moderna. Il principale elemento di novità è l’attuazione di un modello operativo che punta sulla collaborazione tra pubblico e privato.
Queste forme di partenariato coinvolgono l’imprenditoria locale, ma anche i singoli cittadini. I lavori in corso puntano al recupero del progetto originario del Parco archeologico di Selinunte, disegnato nel 1969. L’idea dell’allora sovrintendente Vincenzo Tusa venne disegnata da Pietro Porcinai e Franco Minissi.
«Ho puntato al disegno di un Parco che, pur conservando filologicamente la sua storia progettuale, guardasse al futuro – spiega il direttore Bernardo Agrò -. Si stanno costruendo nuovi percorsi sia archeologici che paesaggistici alla scoperta del parco a partire dal paesaggio agrario originario; poi le “colture culturali”, la coltivazione dei grani antichi, ulivi e vitigni».
Agrò sottolinea che «L’area monumentale di Selinunte è un unicum straordinario e la sua importanza è di livello mondiale: per questo deve essere dotata di servizi appropriati. Si tratta di un restauro in continuo divenire in cui abbiamo sperimentato un nuovo concept che ha già generato un incremento importante nella qualità dei servizi».
Il primo dei due interventi riguarda la risistemazione dell’area di ingresso con la piantumazione di nuovi alberi che cambieranno l’impatto visivo con gli spazi dell’area monumentale. L’attività è stata realizzata dall’Azienda agricola Centonze “Case di Latomie”. Una vera e propria opera di riqualificazione, recupero e manutenzione dei giardini interni e delle aree esterne al Parco che ha ridisegnato completamente il percorso di accesso all’area monumentale.
«Selinunte meritava un ingresso grandioso e noi ci stiamo impegnando al massimo – dice Nino Centonze. – Abbiamo iniziato dal fortino sulla statale, ripulito da rovi, siepi e detriti abbandonati. Sono state piantate una ventina di Cicas, agavi e sei ulivi monumentali, altri sei Ficus sono stati collocati nell’area della biglietteria e sono state tagliate le fronde inutili sul camminamento verso il Tridente».
«Mi sento molto vicino a Selinunte anche per la storia della mia famiglia: la parte arche-olivicola è importantissima e per questo non abbiamo mai smesso di prenderci cura delle Latomie della nostra tenuta».
Il secondo aspetto riguarda il miglioramento dei servizi di accoglienza, oggi affidati a CoopCulture, ma non solo. Il rinnovamento del Parco di Selinunte passa anche dalla complessiva offerta culturale, dalla definizione di nuovi percorsi di visita all’interno del Parco, dall’attivazione di laboratori esperienziali per adulti e bambini e dalla realizzazione del progetto “Oltre il recinto” che promuove azioni di collegamento con il territorio per una totale integrazione del Parco archeologico.
Il primo di questi appuntamenti di primavera sarà proprio domenica prossima (27 febbraio) alle 11,30: una “caccia al tesoro” per bambini tra 6 e 12 anni che saranno invitati, dopo essere stati accolti da un archeologo, a cercare gli animali che di solito sono raffigurati sui vasi greci esposti all’antiquarium del baglio Florio. Foto: Franck Manogil – Licenza.