Il Parco Minerario Floristella Grottacalda si trova al centro della Sicilia, su una vasta area sulla confluenza delle superstrade che collegano Enna, Valguarnera, Aidone e Piazza Armerina, ad una manciata di chilometri dagli svincoli autostradali di Mulinello ed Enna.
La zona del Parco sorge in un contesto paesaggistico pregevole e forma un triangolo equilatero con, agli altri due vertici, il lago di Pergusa e la riserva faunistico-forestale della Ronza. Il sito minerario si colloca inoltre in un bacino che consente di visitare altri beni culturali ed ambientali d’interesse internazionale: la Villa Romana del Casale a Piazza Armerina e gli scavi archeologici di Morgantina ad Aidone.
Le miniere siciliane
Le miniere di zolfo sono indissolubilmente legate alla storia e allo sviluppo della Sicilia. Quello dello zolfo è un racconto difficile: già a cinque anni, i bimbi siciliani lavoravano all’interno di cunicoli interrati, per trasportare carichi di pietre. Luigi Pirandello, nella sua novella “Ciaula scopre la Luna”, raccontò la storia di un “caruso” che faticava tutto il giorno per risalire carichi di zolfo. Costretto a lavorare fino a tardi, una volta, riuscì a scorgere la luna, che non aveva mai visto.
Cosa vedere nel Parco Minerario Floristella Grottacalda
Il Parco Minerario Floristella Grottacalda accorpa le due omonime miniere di zolfo dismesse ed è uno dei più espressivi insediamenti d’archeologia industriale esistenti nel Sud. Il vasto complesso estrattivo fornisce una vera e propria “stratigrafia” delle diverse epoche e dei relativi sistemi e tecniche d’estrazione e di fusione dello zolfo.
Ancora ben visibili e drammaticamente evocativi, appaiono i calcaroni (forni circolari per la fusione e separazione dello zolfo dal materiale inerte), le discenderie (cunicoli semiverticali utilizzati in epoca preindustriale per raggiungere il giacimento), i castelletti e gli impianti dei pozzi verticali (utilizzati in epoca recente per la discesa in sotterraneo), i forni Gill (sistema più moderno per la fusione dello zolfo).
Su un’altura si trova l’imponente il Palazzo Pennisi, antica residenza della famiglia proprietaria, che domina il complesso minerario di Floristella. La sontuosità del manufatto e la sua pregnanza architettonica, generano una sorta di contrasto con l’austerità del luogo, rappresentando l’estremo divario sociale dell’epoca.
Foto di Davide Mauro – Opera propria, CC BY-SA 4.0, Collegamento