Parole Siciliane che solo chi vive in Sicilia può capire.
- La lingua siciliana è ricca di parole estremamente interessanti.
- Alcune delle più celebri parole in Siciliano, tuttavia, hanno un significato che solo i siciliani possono capire davvero.
- Si tratta di termini traducibili, ma l’autentico significato siciliano non è chiaro a tutti: scopriamole insieme.
La lingua siciliana è davvero straordinaria. Le parole siciliane sono il frutto di contaminazioni provenienti da popoli e dominazioni differenti. Basta dare un’occhiata ai termini siciliani più famosi per conoscere una storia ricca e articolata. Quella storia è così importante da aver fatto conquistare al siciliano il rango di lingua a tutti gli effetti. Chiunque non sia siciliano, avrà sicuramente vissuto la sensazione di non conoscere appieno il significato di alcune parole che, invece, per i siciliani sono chiarissime. Non è che siano parole incomprensibili: hanno un corrispettivo in italiano, ma per conoscerne la vera essenza e il corretto utilizzo, bisogna anche conoscere la Sicilia molto bene. Abbiamo deciso di raccoglierne 10, quelle che davvero ci sono sembrate più rappresentative: scopriamole insieme e vediamo anche come si utilizzano.
Parole del siciliano difficili da tradurre
- Sabbinirica. Non è un semplice saluto, è molto di più. Va bene sia come benvenuto, che come congedo e ha il significato di “Ca lu Signuri t’abbinidici” (Che Dio ti benedica). Si tratta del saluto più solenne e rispettoso, che si trova in tantissime opere narrative, ma anche nell’uso popolare ed epistolare.
- Sivo. È uno stato d’animo particolarmente frivolo, accompagnato da risate. Avete presente quando si inizia a ridere tanto, senza capire bene perché? Ecco, quello è avere il sivo.
- Chicchiriddu. È un ciuffetto di capelli che rimane alzato.
- Assuppaviddanu. In particolare, si usa l’espressione “Chiovi ad assuppaviddanu”, per indicare la pioggerellina fine, ma persistenze. Una pioggia che sembra leggera ma che, dopo un po’ che ci stai sotto, ti inzuppa dalla testa ai piedi.
- Chinnicchiennacchi. Si tratta di un’espressione siciliana molto diffusa, che significa “Ma cosa c’entra?”.
- Scucivolo. Si usa in relazione a qualcuno che ha un brutto carattere.
- Scunchiurutu. Serve a indicare una persona sconclusionata, che fa cose senza senso.
- Cabbasisi. L’espressione “Un ci rumpiri i cabbasisi” si utilizza per indicare che non si vuole essere scocciati.
- Boffa. È lo schiaffo.
- Camurria. Seccatura, fastidio. “Essiri ‘na ranni scocca di camurrìa” vuol dire essere una grande seccatura (quindi meglio non sentirselo dire!).