Passata Mutti richiamata per tracce di arsenico, la notizia è una bufala. Con un comunicato diffuso il 15 novembre il ministero della Salute ha messo in guardia sui falsi richiami alimentari. Il ministero ha spiegato che il richiamo relativo a un lotto di passata di pomodoro della ditta Mutti è falso e ha smentito la veridicità degli articoli pubblicati in proposito: i richiami ufficiali dei prodotti alimentari predisposti dagli Operatori del Settore Alimentare (OSA) sono quelli pubblicati sul sito del Ministero.
La bufala, in questo caso, era stata ben confezionata, perché era anche stato ricreato un modulo di richiamo uguale a quello del ministero. La foto abbinata alla notizia segnalava che un lotto di passata di pomodoro Mutti da 700g sarebbe stato ritirato dai supermercati Conad per la presenza di tracce di arsenico.
La stessa azienda Mutti ha diffuso un comunicato:
In merito alla notizia mendace che sta girando in Rete in questi giorni, secondo la quale il Ministero della Salute avrebbe richiesto il ritiro della Passata Mutti, l’Azienda conferma che tale documento è assolutamente falso e ha già intrapreso tutte le opportune azioni legali a tutela della sua centenaria credibilità e immagine e per individuare i responsabili. Lo stesso Ministero della Salute in data 15 novembre ha emesso un comunicato stampa http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_4_1_1_stampa.jsp?id=4971 per “smentire la veridicità di tali documenti pubblicati in Rete”. Denuncia è stata fatta alla Polizia Postale per questo ingiustificato allarme che costituisce reato penale. Mutti desidera rassicurare tutti i suoi consumatori: l’attenzione per la qualità e per la sicurezza dei propri prodotti è infatti alla base dei valori dell’azienda. Principi che si traducono nell’utilizzo di solo pomodoro italiano e nell’impegno costante per mantenere alti standard qualitativi, attraverso la selezione di materie prime ottimali e il controllo accurato di tutto il processo produttivo. La promessa di qualità nei confronti dei consumatori è resa possibile grazie ad un insieme di condizioni uniche tra cui la consolidata collaborazione con le associazioni agricole e i produttori e un sistema severo di controllo del pomodoro in tutte le fasi della filiera.
