È partito il 28 luglio Luca Di Piazza, palermitano di 32 anni, da Berlino, per intraprendere un viaggio lungo tre mesi sui pedali della sua due ruote, e arrivare fino al capoluogo siciliano.
Un viaggio percorso senza fretta, che si è concluso il 25 ottobre scorso nella città siciliana, dove i familiari di Di Piazza hanno domicilio e residenza. Giovane, impiegato, Di Piazza fa parte dei The Rolling Claps, un gruppo veneto-friulano che ‘cammina in lentezza’: «Andiamo verso una meta, ma non è importante il luogo. Né il tempo che serve per arrivarci. Quello che conta è tutto il resto» così recita il sito ufficiale.
Non era importante dunque quando arrivare né come, “non è importante la meta, ma il viaggio” recita lo scrittore brasiliano Paulo Coehlo. Il giovane ciclista ha avuto l’idea dopo l’ennesimo viaggio di ritorno in aereo dalle Americhe a casa: perché non tornare in bicicletta? Solo così ci si può gustare il panorama: detto, fatto. Di Piazza è partito a fine luglio dalla capitale tedesca con la sua divisa da ciclista e lo zaino sulle spalle, e ha percorso i luoghi che lo separavano dalla madrepatria con il mezzo più ecologico che esista.
Un vero e proprio elogio alla lentezza, che fa della bicicletta il suo strumento principe.
E chissà se Di Piazza sa che da pochi giorni, proprio la Regione Sicilia ha messo appunto un programma con i fiocchi per passare a ciclabili molte arterie in disuso sul territorio: dalle vecchie strade ferrate ai manti stradali meno trafficati, per godere in santa pace della bellezza dei paesaggi, del clima favorevole, e delle magiche soste, che in Sicilia significano arte e cultura, anche culinaria.
I sassi rotolanti (dal friulano ‘claps’ che sta per sasso) se la godono soprattutto a piedi.
Vagabondi, pensatori, viandanti, come amano definirsi, che girano il Veneto per godere del tempo che passa, del tempo perduto: tra blocco note, fotografie, sacco a pelo e quattro chiacchiere tra turisti e passanti, a quelle che nella moderna cultura, così veloce e automatizzata, nessuno ha più tempo da dedicare.
Da soli o in gruppo, verso Venezia o altrove, non importa, poiché è il viaggio stesso la meta. L’importante è compierlo con desiderio, e gusto. E così si parte, come una sorta di ‘critical mass’, ma dei due piedi, sulle tracce di quelli che furono alcuni dei più importanti scrittori e viaggiatori dei secoli passati: da Rimbaud a Wordsworth, da Thoreau a Chatwin, contro il cemento dilagante e una Terra sempre più verde.
Autore | Enrica Bartalotta