La pasta alla Norma è una delle specialità siciliane più conosciute al mondo ma, proprio per questo, è spesso al centro di “rivisitazioni” di cui non si può certo andare fieri. La ricetta è una delle preparazioni italiane più taroccate all’estero, come emerge da un recente sondaggio di Coldiretti.
Pasta alla Norma taroccata all’estero
I “pasticci” della gastronomia che vengono spacciati per Made in Italy sono numerosi. Quasi tre italiani su quattro, mentre erano in viaggio all’estero per lavoro o per vacanza, si sono imbattuti almeno una volta in una specialità taroccata. Ad esempio in Belgio si usa la panna al posto del Pecorino per fare la carbonara. O, ancora, in Germania si frigge la cotoletta alla milanese nell’olio di semi.
Se ancora non bastasse, c’è anche l’abitudine olandese di non usare il Mascarpone per il tiramisù, arrivando poi agli inglesi, che amano dei fantomatici spaghetti alla bolognese del tutto sconosciuti nel nostro Paese. Per quanto riguarda la Sicilia, la nostra splendida pasta alla Norma viene taroccata quando si sostituisce la ricotta salata con semplice formaggio grattugiato.
Queste curiosità vengono fuori da un sondaggio di Coldiretti: un’iniziativa utile per valorizzare l’identità dell’agroalimentare nazionale e fare chiarezza sulle troppe mistificazioni che tolgono spazio di mercato ai prodotti originali all’estero.
Gli altri piatti italiani “storpiati”
Una ricetta molto diffusa, spacciata per tricolore, è anche quella della “pasta with meatballs“, cioè una pasta con le polpette. Tra le altre specialità taroccate, anche il pesto alla genovese fatto con mandorle, noci o pistacchi al posto dei pinoli o, ancora, il formaggio “comune” che sostituisce il Parmigiano Reggiano e il Pecorino Romano.
Praticamente ovunque – spiega ancora Coldiretti – è poi diffusa la tipica caprese servita con formaggio industriale al posto della mozzarella di bufala o del fiordilatte. Per non parlare della carbonara: in Francia è celebre una video-ricetta delle farfalle alla carbonara, fatte con panna, uovo crudo, pancetta e pasta stracotta.
“La mancanza di chiarezza sulle ricette Made in Italy offre terreno fertile alla proliferazione di prodotti alimentari taroccati all’estero dove le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero triplicare se venisse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale che è causa di danni economici, ma anche di immagine“, afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandin.
“L’export del cibo Made in Italy nel 2022 raggiunge la cifra vicino ai 60 miliardi in valore se il trend di crescita del 14% rispetto al 2021 sarà mantenuto anche negli ultimi mesi dell’anno, secondo i dati Istat relativi ai primi otto mesi dell’anno”.
Foto: Laissez Fare – Licenza.