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Il pasticcio di Noto: la sontuosa ricetta natalizia amata dai nobili siciliani

Il cuore barocco della Sicilia custodisce tesori non solo architettonici, ma anche culinari. A Noto, città che incanta con la sua bellezza senza tempo, si celebra un piatto che affonda le sue radici nella storia: il pasticcio o timballetto di Noto.

Questo sformato di pasta, simile al celebre timballo del “Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa, rappresenta un simbolo delle festività e delle tradizioni nobiliari siciliane, una ricetta tramandata di generazione in generazione dalle influenze francesi.

A rispolverare questa ricetta antica è stato lo chef siciliano Giovanni Trombatore, titolare di un’osteria nel cuore di Noto, che sulla rivista “La cucina italiana” ha svelato i segreti di questo piatto unico, che fa parte dei suoi ricordi d’infanzia, una ricetta preparata a Natale o per occasioni speciali come compleanni e onomastici.

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Piatto nato e diffuso tra le famiglie nobiliari della Val di Noto come quella dei marchesi Di Lorenzo del Castelluccio, il pasticcio o timbaletto si distingue per la sua preparazione laboriosa ma affascinante. I capelli d’angelo, lavorati con burro di affioramento e pepe nero, racchiudono un ripieno di stracotto di vitella, pisellini, besciamella e caciocavallo Ragusano.

Una tradizione culinaria protagonista dei grandi banchetti siciliani, come il matrimonio nobiliare del 1957 a Palazzo Biscari a Catania tra Agatina Nava, nipote del celebre cardinale, e Corrado Di Lorenzo del Castelluccio.

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Il timbaletto di Noto non è solo un piatto, ma un’esperienza che riporta alla memoria antiche usanze e ricordi di famiglia. La sua presenza sulle tavole delle feste testimonia il ruolo centrale della cucina nella cultura siciliana. Ogni morso racconta una storia, un pezzo di Sicilia, un legame con il passato e un invito a riscoprire le tradizioni attraverso i sapori.

La ricetta del pasticcio di Noto

Preparare i timbaletti a casa può sembrare complesso, ma seguendo i passaggi dello chef Trombatore diventa un’esperienza alla portata di tutti. L’importanza della qualità degli ingredienti è fondamentale. Ecco come preparare il pasticcio di Noto:

Ingredienti per 28 timballetti

  • 500 g di capelli d’angelo finissimi
  • 8 rossi d’uovo
  • 8 bianchi d’uovo per la panatura
  • 200 g di pisellini
  • besciamella
  • 200 g di caciocavallo fresco
  • 700 g di lattughina di vitella
  • 2 cipolle
  • 2 carote
  • 1 costa di sedano
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • olio extravergine d’oliva
  • sale
  • pepe nero
  • mollica di pane fresco

Procedimento

  1. Sbollentare per due minuti i capelli d’angelo finissimi in acqua salata;
  2. Lasciare raffreddare per circa 15 minuti;
  3. Aggiungere 8 tuorli, 200 g di burro d’affioramento, pepe nero e amalgamare il tutto;
  4. Panare l’interno dei bicchierini o cilindretti di rame prima con olio e poi con la mollica;
  5. Riempire la formina con la pasta creando un buco centrale dove verrà inserito l’impasto formato dallo stracotto sfilacciato con i pisellini, il caciocavallo, besciamella e un po’ di fondo di cottura;
  6. Chiudere con altra pasta e riporre in frigo per circa mezz’ora,
  7. Sformare e panare usando il bianco d’uovo montato a neve e la mollica di pane fresco;
  8. Friggere fino a ottenere una crosta dorata e croccante come se fosse un’arancina e servire dopo 10 minuti.

Per lo stracotto: cuocere la lattughina di vitella o la copertina di entrecôte con abbondante cipolla, carota sedano (interi così da toglierli successivamente). Sfilacciare a mano amalgamandolo con il fondo di cottura.

Buon appetito!

Redazione