È una produzione tipica siciliana, che è stata ufficialmente inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani, dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Viene coltivata nella zona costiera della provincia, per la quale rappresenta la più importante risorsa ortofrutticola, coprendo quasi il 50% della superficie siciliana coltivata a patata, con una produzione che supera il milione di quintali di prodotto.
La patata novella di Siracusa è caratterizzata da forma ovale allungata, di dimensione medio-grossa, da buccia liscia, sottile e di colore giallo, e da polpa, a pasta gialla, più morbida di quella a pasta bianca.
A differenza della patata novella di Messina, varietà precoce che viene colta tra maggio e giugno, la patata novella di Siracusa si cuoce più in fretta e tiene bene la cottura; viene dunque usata più per piatti cotti o fritti. Le varianti Spunta e Sieglinde, coltivate presso la provincia di Messina, vengono infatti spesso utilizzate come contorno dell'insalata di polpo o nella ghiotta di piscistoccu, piatto a base di tranci di stoccafisso cotti in un intingolo di salsa ottenuta con sedano, olive verdi salate, capperi, salsa di pomodoro, patate.
In cucina, la patata novella di Siracusa si adatta dunque a molteplici usi: ‘all’insalata’, dopo esser stata cotta al vapore o al forno, per la preparazione della purea, di gnocchi, o come ingrediente delle impanate: focacce dalla forma a mezzaluna, spesso farcite anche con salsiccia, spinaci, tuma e insaccati; nel pizzolo, la famosa focaccia di Sortino, e nelle fritture, come le crocché.
La patata di Siracusa si può trovare, insieme alla buccia grattugiata del limone ‘Femminello’, altro prodotto tipico siciliano nella lista del P.A.T., anche nell’impasto delle tipiche zeppole di San Martino, che vengono realizzate in occasione della festa dell’11 novembre, e consumate anche nelle Festività Natalizie.
Altri prodotti D.O.P. e I.G.P. della zona della provincia, sono l’olio extravergine d’oliva ‘Monti Iblei’, il pecorino siciliano, l’arancia rossa di Sicilia (che condivide con le zone di Catania ed Enna), il pomodoro di Pachino, il miele di Sortino, la mandorla d’Avola e, naturalmente, il Nero d’Avola, vino rosso siciliano prodotto dall’omonimo vitigno, coltivato presso la zona di Noto e Pachino.
Autore | Enrica Bartalotta