Una storia incredibile, quella di Gaetana Simoni, 43 anni, per lo stato italiano morta dal 13 agosto del 2012.
Da tre anni, Gaetana, sta lottando contro la burocrazia italiana senza riuscire a far accertare una volta per tutte la sua esistenza in vita. L'assurda vicenda sembra essere partita dall'ufficio anagrafe del comune di residenza che avrebbe scambiato Gaetana Simoni, per un'altra omonima morta evidentemente il 13 agosto del 2012.
La Gaetana (quella in vita) si accorge dell'errore solo dopo alcuni mesi, quando, per un malessere generico si reca dal medico curante, che le comunica per l'appunto di essere stata rimossa dai registri in quanto deceduta.
La donna ovviamente si reca in Comune a chiedere spiegazioni e, dopo aver compreso l'errore, ha atteso invano che si corresse ai ripari. Ma purtroppo per Gaetana, la vicenda non è ancora finita.
Il Comune di riferimento ha provveduto necessariamente a sistemare i documenti, ma la macchina dello Stato non è ancora partita affinché Gaetana risulti definitivamente in vita. La donna risulta tale solo nella sua provincia, nel suo territorio, almeno per avere accesso alle cure mediche.
La mia tessera sanitaria è scaduta e non riescono a rifarla perché risulto morta, i farmaci non me li passano, a breve dovrò rinnovare la carta di identità e sarà un grosso problema" ha spiegato la 43enne, aggiungendo: "Ho pazientato per anni, non ho mai alzato la voce ma non posso andare avanti senza identità. Mi avevano assicurato che il problema era stato risolto e invece sono andata all'Agenzia delle Entrate, dove ho trovato persone davvero squisite, e niente… sono ancora morta".