Durante il mese di novembre le pasticcerie siciliane si riempiono di colori.
Non bastano il verde, il rosso e l'arancione delle cassate…si aggiungono colori su colori e forme bellissime di frutta e ortaggi, creati con minuzia e di forma identica all'originale.
La frutta martorana è il tipico dolce dei "Morti", un dolce di zucchero e farina di mandorla.
Certo, parlare a Pasqua dei dolci dei morti non ha proprio senso, ma dato che non conosco la leggenda dell’agnellino di Favara o delle colombelle, vi parlerò di questi incantevoli frutti zuccherati.
Sulla creazione di questi dolci esistono diverse teorie e leggende, di certo c'è soltanto che sono moooolto buoni e sono stati creati dalle Monache del convento di Santa Maria dell'Ammiraglio, a Palermo.
Chissà per quale motivo, le cose più “licche” vengono sempre create da monaci e monache…Dom Perignon, cannoli siciliani etc…
Il convento di Santa Maria dell'Ammiraglio fu realizzato per le nobildonne dell'ordine di San Benedetto e voluta dalla nobildonna Elisa Martorana.
Si narra che all'interno del monastero le suore avessero creato uno dei giardini più belli della città e un'orto con buonissimi ortaggi.
Il Vescovo, incuriosito, decise di andarlo a visitare approfittando del suo status.
La visita, però, fu in pieno inverno, quando gli alberi erano spogli e l'orto non dava molti ortaggi. Le monache allora decisero di crare dei frutti colorati con la pasta di mandorla per addobbare gli alberi spogli, e creare degli ortaggi per abbellire l'orto.
In questo modo è nata la frutta martorana con coloratissimi mandarini, arance, melograni, limoni, zucche, carciofi e chi più ne ha più ne metta…
Le monachelle a quel punto iniziarono a fare business con l'idea…
Visto il successo iniziarono a preparare la frutta martorana per le famiglie ricche.
Un servo, mandato a ritirare il pacco di dolciumi, metteva una moneta nella ruota e in cambio riceveva un bel vassoio di frutta…dolce!
Di Alessandra Cancarè