È proprio vero: non si finisce mai di conoscere le infinite sfumature della lingua siciliana. Con una tradizione talmente importante, d’altronde, è praticamente impossibile comprenderne tutti gli aspetti. Spostandosi una provincia all’altra di questa bellissima isola, si scoprono espressioni tipiche e modi di dire molto divertenti, che affondano le radici nel passato. Sono quelle espressioni che usavano i nonni e che ci sono state insegnate. Le abbiamo fatte nostre e, magari, non ne conosciamo l’origine. Quella che abbiamo scelto oggi è Cadìri da naca. Vi suona familiare? Qualora non la conosceste, non preoccupatevi: siamo qui per spiegarvela! Vediamo subito quando si utilizza. Questo modo di dire indica il momento in cui una persona, venuta a conoscenza di una determinata notizia, si ritrova spaesata, sorpresa per quella inaspettata novità.
Ora che sappiamo cosa vuol dire questa frase, dobbiamo per forza comprendere meglio da dove deriva. È presto detto. La naca era un particolare tipo di culla, molto rudimentale, costituita da una pelle di montone, o da un panno. Era solitamente sospesa con corde sul letto matrimoniale. In passato, soprattutto nei paesini della Sicilia, i bimbi si mettevano a dormire nella naca tenuti costantemente sotto controllo dai genitori. Poteva anche capitare che i bambini cadessero, nonostante l’attenzione del sorvegliarli. Così, una notizia inaspettata dà la stessa sensazione di quel tipo di caduta che avviene all’improvviso. La prossima volta che verrete a conoscenza di un fatto che vi stupisce, state attenti a dove vi trovate: non vorrete mica ritrovarvi a Cadìri da naca!