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Perché la Sicilia non investe nei casinò per il turismo?

La Sicilia è una delle mete turistiche preferite dai turisti di tutto il mondo, poiché è la terra di bellezze naturali e culturali. Da un lato abbiamo i siti archeologici di fama mondiale, dall’altro le sue spiagge mozzafiato e scorci panoramici, fino ad arrivare a un patrimonio enogastronomico variegato.

Ma per portare nuovi flussi di visitatori sull’isola, si starebbe puntando all’industria dei casinò. Il motivo è semplice: sfruttando la forte crescita registrata da piattaforme ADM e casino online senza licenza ADM, si vuole rilanciare il turismo creando una sala da gioco fisica sul territorio.

I casinò come opportunità di rilancio

Il potenziale di un casinò terrestre è piuttosto ampio e lo dimostrano molte destinazioni turistiche internazionali. Pensiamo per esempio a Las Vegas o Monte Carlo, dove il gioco d’azzardo non è solo motivo di intrattenimento, ma sono i casinò a diventare il vero palcoscenico di eventi e spettacoli. Un discorso che porta subito alla mente anche Sanremo, città italiana associata al gambling, ma soprattutto al Festival delle musica, uno degli eventi italiani più seguiti a livello mondiale.

Tutto ciò può funzionare in Sicilia? La sua posizione strategica nel Mediterraneo potrebbe sicuramente garantire un buon vantaggio nell’introduzione del “modello casinò” all’interno di un contesto prestigioso. Anche se per molti la costruzione di un casinò viene vista come una minaccia, questo nuovo modello di turismo potrebbe rappresentare una risorsa aggiuntiva per ampliare il ventaglio di offerte da presentare ai visitatori.

Un nuovo modello di turismo per la Sicilia

La Sicilia ha già dimostrato di poter innovare e diversificare la sua offerta turistica. Il boom delle esperienze enogastronomiche, la crescente attenzione per il turismo sostenibile e l’attrazione esercitata dai festival culturali sono esempi di come l’isola sappia adattarsi alle tendenze globali.

Un progetto integrato potrebbe prevedere la creazione di un “resort casinò” in grado di abbinare il gioco a esperienze di lusso, cultura e benessere. Ad esempio, un complesso potrebbe includere non solo sale da gioco, ma anche spa, ristoranti stellati, spazi per eventi e spettacoli, musei e boutique. Questo approccio potrebbe attrarre una clientela di fascia alta, interessata non solo al gioco d’azzardo, ma a un’esperienza esclusiva e immersiva.

Limiti normativi e barriere culturali

Ci sono però degli ostacoli di natura normativa e culturale da considerare rispetto a questo progetto. A livello normativo bisogna seguire un attento iter per occuparsi della gestione e vendita di servizi e attività legate al gioco d’azzardo regolamentato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in Italia. A oggi i casinò fisici sono limitati a poche città, tutte locate nel nord Italia ed è particolarmente attuale il dibattito per ampliare il numero di licenze. 

Inoltre c’è anche un aspetto culturale che potrebbe remare contro, soprattutto perché il gioco d’azzardo regolamentato viene erroneamente associato solo a problemi di dipendenza, senza considerarlo come un valido supporto anche per contrastare la diffusione del mercato illegale delle scommesse.

È infatti stato ampiamente dimostrato che un’adeguata regolamentazione e un controllo rigoroso, come quello attuato dall’ADM, è la soluzione giusta per mitigare ogni rischio e prevenire qualsiasi problematica offrendo benefici per l’economia.

L’impatto economico da non sottovalutare

Avendo parlato di economia e dei possibili vantaggi locali, è doveroso chiamare in causa i dati. Uno studio recente della European Casino Association, ha messo in luce che i casinò in Europa sono stati in grado di generare in media entrate fiscali annue di miliardi di euro. Offrendo ovviamente anche migliaia di posti di lavoro importanti per contrastare l’alto tasso di disoccupazione registrato nel paese.

È vero però che la decisione di investire su un casinò non deve essere presa alla leggera, ma richiede dibattito tra le istituzioni locali, le associazioni di categoria e gli esperti dei settori economia e turismo. Sul lato pratico è chiaro che la Sicilia abbia un potenziale turistico straordinario che può essere anche migliorato con un approccio strategico, responsabile e partecipativo. Le sfide da affrontare ci sono, e sono probabilmente tante, ma vale la pena valutarle per diversificare e migliorare l’offerta dell’isola?

Redazione