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Perde il lavoro e per sfogare la frustrazione uccide brutalmente il suo cane. Dapprima gli ha tagliato la gola, poi si è accanito sull'animale a martellate. I fatti risalgono a tre anni fa, ma soltanto oggi un operaio della provincia di Torino è stato condannato a quattro mesi di reclusione. Il cane era un meticcio di grossa taglia. Ad allertare i carabinieri era stato un vicino di casa, richiamato dai lamenti del cane ferito.

Il caso aveva avuto grande risonanza in paese, dove diverse associazioni animaliste avevano organizzato manifestazioni di protesta nei confronti del proprietario dell’animale. Non si tratta del primo caso di questo genere in Italia. Nel 2015, due uomini e una donna avevano ucciso a martellate un vecchio cane malato di scabbia in provincia di Lucca. I tre volevano vendere il terreno occupato dall’animale. Poco abituato ai visitatori e segnato nell’aspetto dalla malattia, il cane teneva lontano, secondo loro, ogni possibile compratore.

Nel 2012, un episodio simile si era verificato nel Bergamasco: sotto accusa era finito il vicino del proprietario del cane, assolto però con formula piena tre anni più tardi.