News

Quando Pergusa aveva ancora il suo lago: un video ci mostra come era nel 1962

Solo qualche giorno fa Giuseppe Maria Amato, il referente Gestione risorse idriche di Legambiente Sicilia, aveva lanciato l’allarme, mostrando lo stato del lago di Pergusa, il lago del mito di Proserpina, ridotto a una semplice “chiazza nerastra di fango umido”.

Ora un video del 1962 su Pergusa, girato in occasione del Gran Premio del Mediterraneo e ripescato da un rigattiere di Enna e i due registi Antonella Barbera e Fabio Leone, ci svela lo splendido lago ai tempi d’oro, quando era ancora colmo d’acqua.  

La siccità che sta attanagliando la Sicilia con danni per le coltivazioni e gli allevamenti non ha risparmiato lo splendido lago, un sito di grande importanza geologica, naturalistica, faunistica e culturale diventato nel 1995 Riserva naturale speciale della Regione Siciliana e in seguito promosso dall’Unione Europea sito di interesse comunitario.

Leggi anche

Unico specchio d’acqua naturale di Sicilia: lago Pergusa, tra mito e cultura

A scovare lo storico video sono stati un rigattiere di Enna e due registi Antonella Barbera e Fabio Leone. “Abbiamo comprato alcune cose e tra questi c’era questo pezzo di pellicola – dice Fabio all’Ansa – Con grande stupore abbiamo visto che si tratta di un documento storico che racconta di Pergusa”.

Nel video ambientato negli anni ’60 scorrono le immagini del Gran Premio con centinaia di persone assiepate sulla tribuna e nella conca pergusina. A fare da sfondo il lago, circondato da un verde rigoglioso e pieno d’acqua.

Leggi anche

La leggenda del Lago di Pergusa

Dopo aver digitalizzato il documento storico i due registi hanno condiviso il video sui social per denunciare lo stato di abbandono in cui oggi versa il bacino naturale e sensibilizzare sul problema della desertificazione.

Un ecosistema fragile che può ancora essere salvato

Il lago di Pergusa, un tempo pieno d’acqua, è oggi attraversabile e piedi se non fosse per pochi centimetri d’acqua, un vero disastro ambientale cui ha contribuito non poco l’inerzia e disattenzione degli enti regionali.

“Lo avevamo predetto, entro luglio il lago Pergusa sarebbe scomparso e la scomparsa è giunta prima, con il solstizio d’estate – ha spiegato Amato – Abbiamo chiesto per anni il ripristino del sistema di monitoraggio ambientale e la pulizia dei diversi canali che dal bacino naturale del lago portano l’acqua. Gli interventi di pulizia sono stati eseguiti solo in parte e in modo poco coordinato tra gli enti, tanto che sul fondo dei canali si osservano ancora accumuli di materiale solido che interrompono la discesa dei liquidi verso il lago. Se il tavolo fosse rimasto attivo, oggi avremmo almeno i dati della condizione in cui versa la falda”.

Non tutto è però perduto. Il presidente di Legambiente Sicilia, Tommaso Castronovo, ha commentato in proposito: “Legambiente non intende gettare la spugna. Chiediamo con forza che il tavolo venga riconvocato con la massima urgenza e con il fine di mettere in atto una attenta progettualità che veda il prezioso biotopo tra i primi luoghi d’Europa da sottoporre ad una opera di ricostituzione ambientale, come previsto dalla appena approvata Restoration Law”.

Solo attraverso un impegno comune e interventi mirati si potrà sperare di restituire a Pergusa il suo antico splendore e salvaguardare questo prezioso patrimonio naturale per le future generazioni.

Foto Wikipedia

Redazione