Una specie aliena è stata pescata nel mare di Milazzo. Si tratta di un Siganus rivulatus, meglio noto con il nome di pesce coniglio. Possiede aculei veleniferi, capaci di procurare ferite dolorose. Come è arrivato nei mari siciliani.
Singolare ritrovamento nelle acque di Sicilia. Nel mare di Milazzo è stata pescata una specie aliena. Si tratta di un esemplare di Siganus rivulatus o pesce coniglio. Il biologo milazzese Carmelo Isgrò, fondatore del Museo del Mare, ha spiegato tutti i dettagli relativi a questa specie.
A segnalare il ritrovamento di questa specie aliena nelle acque milazzesi è stato Leonardo Palazzolo. Le principali curiosità sono relative alle possibili cause che hanno portato gli esemplari di pesce coniglio nel Mediterraneo.
«Si tratta di una specie aliena lessepsiana – ha spiegato Carmelo Isgrò – ovvero una specie che dal Mar Rosso è entrata nelle acque del Mar Mediterraneo attraverso il Canale di Suez. Ultimamente questa specie sta espandendo la sua presenza anche nelle acque italiane. La stabilizzazione nel Mediterraneo di specie come questa – aggiunge – è anche frutto del riscaldamento globale, che porta all’innalzamento delle temperature anche nel nostro mare».
Isgrò infine avverte: «Questo pesce possiede degli aculei veleniferi capaci di procurare dolorose ferite». Necessaria una certa cautela, dunque, pur senza scadere in allarmismi e paure ingiustificate. Importante, dunque, non allarmarsi: le punture, sebbene molto dolorose, non sarebbero mortali.
Adesso l’esemplare sarà inviato al responsabile del progetto AlienFish dell’università degli studi di Catania, Francesco Tiralongo, per tutti gli approfondimenti e gli studi del caso.
Questo pesce ha una sagoma ovale e un corpo compresso lateralmente. La bocca è piccola (non raggiunge l’occhio) ma con labbra evidenti. Il muso è ottuso e rivolto in basso. Denti incisiviformi. Scaglie molto piccole e poco visibili. Pinna dorsale con una lunga parte anteriore a raggi spinosi acuti (di cui il primo brevissimo, rivolto anteriormente, e spesso infossato nella pelle) e una più breve posteriore a raggi molli.
La pinna anale ha 7 raggi spinosi seguiti da raggi molli. I margini posteriori della pinna dorsale e della pinna anale sono dritti. La pinna caudale è incisa al centro.
La colorazione è variabile, in genere più chiara che in Siganus luridus, grigiastra, verdastra o bruno chiara, più chiara sul ventre sul quale sono presenti delle linee longitudinali dorate (che però possono mancare). La livrea notturna è marmorizzata. L’iride dell’occhio è dorata. Foto: Paul Asman and Jill Lenoble – Licenza.