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Pesce scorpione avvistato in Sicilia: come riconoscerlo, perché è pericoloso

Il pesce scorpione ha raggiunto il Mar Mediterraneo e le coste italiane e potrebbe spingersi anche oltre. Si tratta di una specie originaria del Mar Rosso, che si distingue per l’aspetto appariscente e che può comportare rischi per l’uomo. Dopo il famigerato granchio blu, lo Pterois miles (questo il nome scientifico) è un’altra delle specie arrivata da questa area. Avvistamenti sono stati registrati in Sicilia, Calabria e Puglia e, adesso, si pensa che potrebbe anche risalire verso Nord.

Il rischio, secondo gli esperti, è che si arrivi all’insediamento di una popolazione stabile, che minaccerebbe non solo la biodiversità marina, ma anche la sicurezza delle persone. Conosciuto anche con i nomi di pesce fuoco diavolo (devil firefish) e pesce leone (lionfish), è una delle specie invasive più pericolose per l’uomo, poiché le sue pinne hanno spine velenose. Il veleno del pesce scorpione, inoltre, si mantiene attivo anche dopo la morte del pesce, dalle 24 alle 48 ore.

Come riconoscere il pesce scorpione

Il pesce scorpione ha un aspetto suggestivo e appariscente, dalle pinne raggiate e i colori vivaci che vanno dal rosso al marrone chiaro o grigio, con numerose sottili linee scure e verticali sul corpo e sulla testa. Le dimensioni di un esemplare adulto possono arrivare a 35 centimetri di lunghezza. Il corpo è allungato, con testa prominente e occhi sporgenti, ognuno dei quali ha un’escrescenza simile a un piccolo corno. Le pinne pettorali sono ampie e a ventaglio, unite tra loro da lembi di pelle, mentre quelle dorsali, anali e pelviche sono dotate di spine lunghe e sottili.

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È un pesce predatore prevalentemente notturno, che durante il giorno si nasconde nelle fessure di scogli o tra oggetti affondati, nutrendosi di pesci e piccoli crostacei. L’aumento delle temperature delle acque ha favorito la sua diffusione verso ovest, fino alle coste italiane, dove i primi avvistamenti risalgono al 2016 nella Sicilia sud-orientale.

I sintomi più comuni della puntura vanno dal dolore estremo, al vomito e alle convulsioni, fino alla paralisi minore e difficoltà respiratorie: in caso di puntura, è fortemente raccomandata l’immediata assistenza medica di emergenza. Foto Philippe Bourjon – CC BY-SA 3.0.

Redazione