Nel cuore delle Madonie, a Piano Battaglia.
- Tra il complesso montuoso di Pizzo Carbonara e Monte Mufara c’è un contesto paesaggistico e ambientale di alto valore.
- Il pianoro è un ampio polje e fa parte del complesso carsico del Carbonara.
- Siamo nel territorio di Petralia Sottana, in una rinomata località di villeggiatura e sport invernali.
La Sicilia, con le sue spiagge, è regina incontrastata dell’estate, ma le sue montagne ne tengono alto il nome anche in autunno e inverno. Nel cuore delle Madonie si ergono maestosi monti, che sfiorano i 2000 metri e offrono paesaggi di rara bellezza. Oggi ci fermiamo ad ammirare quei paesaggi, mentre visitiamo Piano Battaglia. Siamo nel territorio di Petralia Sottana, in provincia di Palermo, in una rinomata località di villeggiatura invernale. La frazione è cullata da Pizzo Carbonara e Monte Mufara. Il Pizzo Carbonara è la cima più alta delle Madonie e per altezza è seconda soltanto dopo l’Etna, con i suoi 1979 metri. Domina il Mar Tirreno e la Sicilia, guardandosi nel mare di Cefalù. Siamo circondati da torrenti, foreste, valli preziose e cime ghiacciate, tra rilievi dalle forme più disparati, che sanno essere ricchi di acque o molto aridi.
Piano Battaglia, nell’XI secolo d.C., fu teatro della cruenta battaglia tra Musulmani e Normanni. Oggi ospita alcune strutture ricettive, baite e piste per lo sci, con gli unici impianti di risalita della Sicilia Occidentale. Proprio qui troviamo una splendida faggeta, perfetta per gli amanti del foliage, che rappresenta il punto di partenza per innumerevoli escursioni da compiere sulle alte Madonie. Nell’ambito del circuito degli European Geopark e della lista dei Geoparchi mondiali Unesco, di cui fa parte il Parco delle Madonie, la località è sede di un interessante sentiero geologico che offre la possibilità di osservare spettacolari formazioni coralline fossili del Mesozoico, appartenenti al dominio della Piattaforma Carbonatica Panoramide. Il sentiero attraversa inoltre il polje gemello della Battaglietta, dove ha sede un profondo inghiottitoio.
Foto Vinbcenzo Mallo