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I Quattro Canti è una antica piazza ottagonale della città di Palermo, che si forma all’incrocio del Cassaro con via Maqueda. È conosciuta anche con i nomi di Ottagono del Sole o Teatro del Sole.

Il suo nome corretto è piazza Vigliena, nominata così in omaggio al viceré e marchese don Juan Fernandez Pacheco de Villena y Ascalon, ma viene conosciuta anche con le espressioni Ottagono del Sole o Teatro del Sole, perché durante tutte le ore del giorno, almeno uno dei cinque prospetti che caratterizzano la piazza, è immerso nel sole.
Fu l’architetto fiorentino Giulio Lasso a occuparsi della sua realizzazione, nel 1608, traendo ispirazione dal monumentale complesso delle Quattro Fontane di Roma, edificato su progetto degli urbanisti di Sisto V. Sulla piazza affacciano infatti quattro edifici (i Quattro Canti) in stile barocco, identici per fattura e costruzione; ognuno di essi però, si distingue dall’altro dalle decorazioni, che vanno dall’ordine più terreno, sito nella parte inferiore della struttura, a quello più spirituale, l’ultimo, se si guardano i prospetti dal basso verso l’alto. In particolare: in direzione Sud affaccia il palazzotto che apre l’entrata al quartiere dell’Albergheria; in una nicchia dell’ordine inferiore, in stile dorico, è contenuta l’allegoria della primavera, la conca della fontana e la statua in marmo sono state realizzate dal Gregorio Tedeschi, su progetto originario in bronzo.

Sull’ordine successivo, in stile ionico, campeggia la statua del sovrano Carlo V, scolpita da Carlo Aprile tra il 1661 e il 1663, come tutte le altre statue dei sovrani che occupano gli altri cantoni. Sull’ordine finale è collocata la statua di Santa Cristina, una delle protettrici di Palermo prima che Santa Rosalia e San Benedetto il Moro vennero proclamati patroni, rispettivamente nel 1624 e nel 1652. La statua fu collocata qui dal Mariano Smiriglio, che assunse la sovrintendenza dei lavori dopo la morte del Lasso; il simulacro venne infatti collocato nella nicchia che nel progetto originale era stata pensata per le statue dei re; fu il primo cantone a essere completato, nel 1612.
Allo stesso modo, la facciata Ovest del mandamento Monte di Pietà, accoglie la fontana con l’allegoria dell’estate, rappresentata dalla statua di Venere, altra opera del Gregorio Tedeschi; sul suo capo svetta Filippo II e infine la statua marmorea della vergine Ninfa.

A Nord, all’entrata del quartiere La Loggia, si trova il cantone del mandamento Castellammare, con le statue di Santa Oliva in cima e Filippo IV appena sotto, realizzato inizialmente in bronzo dallo Scipione Livolsi e poi distrutto; sull’ordine inferiore si trova la fontana con rappresentazione dell’autunno, nella raffigurazione del dio Bacco, opera di Nunzio La Mattina. In bronzo, fu anche la prima realizzazione del Carlo V, poi collocato in piazza dei Bologna. E sempre di Nunzio La Mattina è la statua di Eolo, rappresentante dell’inverno, che sorge sulla conca che arricchisce la facciata Est che apre al quartiere della Kalsa. Qui, svetta la statua di Sant’Agata, sulla cui sommità si pone uno dei due stemmi del Vigliena; l’altro è sito nel cantone poi denominato e dedicato a Santa Ninfa. In basso sorge la statua in marmo di Filippo III. Ognuna delle conche che sormonta il piano inferiore, rappresenta gli antichi fiumi che una volta passavano dalla città di Palermo: l’Oreto, la Kemonia, il Pannaria, e il Papireto, che assieme alla Kemonia delimitava la Palermo dell’era punica.
La monumentale piazza venne conclusa nel 1620.

Una curiosità: in questa piazza sono state girate alcune scene del film del 2008 “Palermo Shooting”, ultima opera di Wim Wenders con Giovanna Mezzogiorno e Dennis Hopper.

Autore | Enrica Bartalotta

Foto di Charley Fazio