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Pietra lavica dell’Etna: le mani degli artigiani plasmano la potenza del vulcano

Eccellenza del vulcano: la pietra lavica dell’Etna.

  • Il territorio etneo è ricco di grandi tesori: tra questi c’è anche una preziosa materia prima.
  • Le popolazioni etnee, nel corso dei secoli, hanno sviluppato un rapporto di convivenza e rispetto con il vulcano.
  • Così la lava è diventata una preziosa risorsa per l’economia locale.

Le popolazioni che vivono alle falde dell’Etna hanno sviluppato con il vulcano un rapporto molto particolare. L’abile maestria degli artigiani siciliani è riuscita a portare in scena la pietra lavica, utilizzandola per adornare palazzi, ville, piazze e vicoli. Il suo colore scuro ha conferito all’area del Catanese un aspetto inconfondibile e affascinante. La pietra lavica dell’Etna è riuscita a farsi apprezzare e la sua estrazione e la lavorazione sono diventate motori per l’economia locale. Il basalto eruttato dal vulcano ha saputo ricostruire e adornare dopo i tremendi terremoti del 1663 e del 1693 e dopo la colata lavica del 1669. Così è nato un mestiere che si è adeguato sempre più alle richieste del mercato, producendo prodotti e manufatti di ogni genere.

Tra le località più in vista per la lavorazione della pietra lavica dell’Etna, ci sono Giarre e Paternò. A Paternò è celebre il nome del maestro ceramista Barbaro Messina, che mise a punto la tecnica del maiolicare la pietra lavica. A rendere particolare il prodotto del vulcano sono le caratteristiche tecniche. È scuro e robusto e sa resistere agli sbalzi termici. Allo stesso tempo è lavorabile. Grazie alle sue qualità si distingue in superiorità dagli altri materiali basaltici. Originariamente i “pirriaturi“, cioè coloro che si occupano dell’estrazione della pietra, erano interessati sono agli strati superficiali di lava, perché si ritenevano più facili da lavorare. In tempi recenti, grazie a nuove attrezzature, è stato possibile anche raggiungere strati profondi, in cui la lava è più compatta, più dura e di colore più chiaro. Nonostante le tecnologie, comunque, il lavoro di finitura degli scalpellini rimane fondamentale e sa fare la differenza.

Redazione