Oggi facciamo tappa a Pietraperzia, in provincia di Enna. La sua storia è antica e interessante. Originariamente venne abitata dai sicani che da lì controllavano tutta la vallata prospicente dell’Himera meridionale, oggi fiume Salso.
Trovandosi su un’altura e affacciandosi verso Sabucina e verso Capodarso, risultava difendibile e strategica sotto molti aspetti. Successivamente, con l’arrivo dei Siculi, verso fine del II millennio a.C., i Sicani dovettero abbandonare Pietraperzia e trasferirsi al di là del fiume Himera meridionale.
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I Siculi, arrivati intorno al XII-XI sec. a.C. erano giunti in Sicilia dal centro Italia, attraverso la Bruzia ed erano più progrediti e meglio organizzati rispetto ai Sicani. Avevano un passato epico e glorioso fatto di mare, agricoltura, guerre e città che loro stessi fondavano ovunque si spostavano. I Siculi sapevano coltivare il grano ed erano devoti al culto di Demetra, dea delle messi.
Secondo alcuni, Pietraperzia potrebbe essere coincidente con l’antica Petra, citata da Cicerone nelle Verrine e deve ai Romani il suo nome. Per sua storia e la sua evoluzione furono importanti e significativi i Normanni, guidati dalla nobile famiglia Barresi. Abbo Barresi, il capostipite della famiglia Barresi, edificò il Castello Normanno di Pietraperzia.
Lo scultore Antonello Gagini realizzò nel 1523 per la famiglia Barresi i sarcofagi marmorei custoditi nella navata sinistra della Chiesa di Santa Maria Maggiore di Pietraperzia e nel 1527 alcuni preziosi manufatti marmorei per il Castello, oggi in via di degrado.
Tra i luoghi di interesse e i monumenti, vi sono:
- Palazzo del Municipio
- Teatro comunale Regina Margherita
- Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore
- Chiesa della Caterva o Cateva
- Chiesa di San Domenico e del Rosario
- Chiesa e convento del Carmine
- Chiesa Santa Maria di Gesù
- Santuario della Madonna della Cava
- Chiesa San Rocco
- Palazzo del Governatore
- Palazzo della Principessa Deliella
- Castello Barresi – Branciforte
Foto di Maurizio Di Gloria