Chi è Pippo Calò, biografia: dove è nato, quanti anni ha, in quali vicende è rimasto coinvolto. I casi giudiziari, latitanza e arresto, le dichiarazioni dei pentiti. Film e serie tv in cui compare il suo personaggio.
Il vero nome di Pippo Calò è Giuseppe Calò. Nasce a Palermo, il 30 settembre del 1931, quindi ha 91 anni. Cresce a Palermo ed è nipote di Paolo Calò, storico portiere del Palermo Calcio. Lavora come commesso in un negozio di tessuti e anche come macellaio e barista. All’età di 23 anni si avvicina alla famiglia mafiosa di Porta Nuova.
Secondo quanto emerso da indagini successive, sarebbe diventato nuovo capo famiglia nel 1963. Secondo le testimonianze di Tommaso Buscetta e Leonardo Vitale, in questi anni sarebbe stato fiancheggiatore di Luciano Liggio e di Totò Riina. Viene arrestato e rilasciato in libertà provvisoria, dopo 20 giorni di detenzione, per il sequestro Cassina. Nel 1973 Leonardo Vitale lo accusa di diversi reati. In questo periodo diviene latitante.
Stando alla testimonianza di Giovanni Brusca, Calò è molto amico di Stefano Bontate e di Salvatore Inzerillo, ma se ne distacca nel 1980 e si avvicina ai Corleonesi di Totò Riina.
All’inizio degli anni Settanta Pippo Calò si trasferisce a Roma. Sempre secondo le testimonianze dei collaboratori di giustizia, avrebbe nel frattempo continuato a gestire gli interessi economici dei Corleonesi. È il 1983 quando viene arrestato alla frontiera di Ponte Chiasso, perché esibisce documenti falsi, ma non viene riconosciuto e lo rilasciano.
Per lui il giudice Giovanni Falcone firma un mandato di cattura, in seguito alle dichiarazioni pentiti Tommaso Buscetta e Totuccio Contorno. Il 30 marzo del 1985, dopo 12 anni di latitanza, Pippo Calò viene arrestato dagli uomini della Squadra mobile di Roma mentre rincasa nel suo appartamento. Nel corso delle perquisizioni, gli agenti trova 380 milioni di lire in contanti, gioielli e quadri di Renato Guttuso e Girolamo Batoni.
Nell’ottobre 1993, nel corso di un’audizione dinanzi alla Commissione stragi presieduta da Libero Gualtieri, Calò si proclama estraneo alla strage del Rapido 904 e afferma di essere interessato alla riapertura del processo. Nel settembre 2001, in una lettera inviata alla corte d’assise d’appello di Caltanissetta durante il processo d’appello Borsellino-ter, ammette per la prima volta di aver fatto parte di Cosa nostra, comunicando la scelta di dissociarsi dall’organizzazione mafiosa, pur senza accusare nessuno.
Nel 2004, durante un’udienza del processo-stralcio per le stragi di Capaci e via d’Amelio, avviene un confronto molto duro tra il collaboratore di giustizia Salvatore Cancemi e Calò.
La figura di Pippo Calò ha ispirato il personaggio dello Zio Carlo nel libro “Romanzo Criminale” di Giancarlo De Cataldo, uscito nel 2002. Il libro richiama le vicende della Banda della Magliana di Roma e da qui è stato tratto il film del 2005 dal titolo omonimo, diretto da Michele Placido. Il personaggio dello Zio Carlo è interpretato da Gigi Angelillo.
Esce invece nel 2008 la serie tv “Romanzo Criminale”, in cui i panni di questo stesso personaggio sono vestiti da Adriano Chiaramida. Rimanendo nell’ambito cinematografico, esce nel 2019 il film “Il traditore” di Marco Bellocchio. La pellicola è ispirata alla figura di Tommaso Buscetta e, in questo caso, il personaggio di Pippo Calò è interpretato da Fabrizio Ferracane.