Pistacchio di Raffadali DOP, cresce il numero delle eccellenze siciliane. Salgono a due le denominazioni di origine protetta per il pistacchio di Sicilia, un prodotto sempre più richiesto. Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del Regolamento n. 2021/474, il Pistacchio di Raffadali viene iscritto nel registro delle denominazioni di origine protetta e delle indicazioni geografiche protette. Dopo il pistacchio di Bronte, quindi, anche la parte occidentale della nostra isola, in particolare la provincia di Agrigento, vede riconosciuto il suo prodotto di punta. Si conferma, così, la vocazione dell’area per le produzioni di eccellenza, che riescono a soddisfare elevati standard qualitativi. «In Sicilia – ricorda Coldiretti – si producono complessivamente circa 39mila quintali e il costo del prodotto varia a seconda se è sgusciato, pelato o non pelato. La zona di produzione della nuova Dop ricade all’interno di vari comuni della provincia di Agrigento che vanno da Raffadali a Canicattì».
Il comitato promotore della Dop, composto da Calogero Frenda (Presidente), Salvatore Gazziano, Carmelo Bruno e Franco Nocera, esprime enorme soddisfazione per il risultato raggiunto. «Un grande risultato – spiegano dal comitato – ottenuto grazie al lavoro di studio e di coinvolgimento di tutti i soggetti della filiera del pistacchio. La Dop rappresenterà un nuovo elemento di sviluppo e di crescita dei territori coinvolti. Ci adopereremo da subito, per mettere in campo tutte le azioni per la promozione e la tutela del nostro prodotto. La Dop aprirà scenari importanti per i produttori ed i trasformatori associati. I mercati europei ed internazionali da oggi potranno contare su un nuovo prodotto di eccellenza certificato. L’ottenimento del marchio ci permetterà di godere di enormi benefici a vantaggio di chi sta investendo sulla coltivazione e trasformazione del pistacchio di Raffadali».