Eccellenza dell’artigianato siciliano: la storia di Platimiro Fiorenza.
- Figlio di un artigiano, orafo e corallaio, ha mosso i primi passi nella bottega del padre.
- Già da bambino ha cominciato a lavorare l’oro, l’argento, il corallo, a fare le sue prime incisioni, a conoscere le pietre.
- Nel 2013 è stato inserito nel Registro delle eredità immateriali della Sicilia, nel «Libro dei Tesori umani viventi», Unesco.
L’artigianato siciliano della tradizione è fatto di grande maestria, impegno e passione. Dietro i manufatti più preziosi, si celano storie che iniziano in botteghe di famiglia, o che scaturiscono dall’interesse nei confronti dei materiali. I pregiati risultati che derivano dall’impegno sono un simbolo di eccellenza in tutto il mondo. Tra questi, vi sono sicuramente i coralli di Platimiro Fiorenza. Fiorenza è l’ultimo “mastru curaddaru” della Sicilia ed è stato inserito nel Registro delle eredità immateriali della Sicilia, nel «Libro dei Tesori umani viventi» dell’Unesco. È nato a Trapani nel 1944, figlio di un artigiano orafo e corallaio. Cresciuto nella bottega del padre, già a soli sette anni lavorava l’oro, l’argento, il corallo. Ha iniziato prestissimo a conoscere le pietre e a fare le prime incisioni, attirando l’attenzione e l’interesse del maestro Domenico Li Muli. Nel corso della sua vita, non si è dedicato solo alla lavorazione del corallo, ma anche ad altre attività artistiche come la pittura, la scultura, il restauro e la poesia.
Un maestro nell’arte del corallo
Nel corso della sua attività si è trasferito a Milano, dove ha iniziato un rapporto di collaborazione con il grande scultore Giò Pomodoro. Dopo aver acquisito ancora maggiore esperienza, nonostante l’opportunità offerta dalla vicinanza con il famoso scultore, ha deciso di tornare nella sua città. Durante la sua carriera ha stretto rapporti d’amicizia con numerosi esponenti del mondo dell’arte come Michele Canzonieri, l’artista Cassisa, Dino Valfrè, il senatore Ludovico Corrao e altre personalità di spicco dell’ambito artistico. Dal 1970 al 1975 ha esposto le sue opere nei comuni della provincia trapanese e ha partecipato a concorsi internazionali come “The Asward Diamond” di New York. Nel 1982 ha ricevuto l’Attestato di Benemerenza da parte del Soroptimist come “autentico esempio di laboriosità e continuatore della migliore tradizione artigianale trapanese”.
La prima delle sue opere più importanti è datata 1988. Si tratta di un calice di 33 cm in oro, corallo e pietre preziose, eseguito con la tecnica del retroincastro tipica del trapanese, realizzato per la Cattedrale di Monreale, commissionato dalla Diocesi. In seguito ha realizzato opere in oro e argento per i Misteri di Trapani. È stato definito il “medico” degli antichi argenti dei misteri. Pochi sono i Misteri su cui Platimiro Fiorenza non abbia lavorato. Nella sua ultraventennale attività le Maestranze gli hanno affidato la maggior parte degli antichi argenti da restaurare, inoltre non si è limitato soltanto ad opere di restauro e di recupero, ma ha anche creato preziosi arredi per diversi gruppi. La sua opera più prestigiosa, commissionata dal Vescovato di Trapani, è una “Madonna di Trapani”, alta 34 cm, in oro corallo e pietre preziose. Attualmente è esposta ai Musei Vaticani. Ha realizzato inoltre un’acquasantiera in oro, corallo e pietre preziose, commissionatagli dalla Provincia di Trapani; entrambe le opere sono state eseguite per Sua Santità Giovanni Paolo II.
Il progetto RossoCorallo
Considerato questo grande bagaglio artistico-culturale e la ricca partecipazione a mostre, concorsi ed eventi, sottolineata da riconoscimenti prestigiosi a livello internazionale, la figlia Rosadea Fiorenza ha ritenuto opportuno dar vita a un progetto interamente dedicato al padre e al suo inscindibile rapporto con la tradizione del corallo a Trapani: RossoCorallo. Il progetto, nato nel 2012, si sviluppa con l’intenzione di approfondire la conoscenza del territorio trapanese alla ricerca dell’identità di un luogo, raccontando attraverso i manufatti di Platimiro Fiorenza la tradizione artistica della lavorazione del corallo. Fiorenza, nel 2013, è stato inserito all’interno del Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia nell’elenco dei Tesori Umani Viventi tutelati dall’Unesco. A lui va riconosciuto anche il merito di sapere tenere desta l’attenzione e viva l’arte del corallo a Trapani, infondendola nell’animo di tanti giovani forgiati nella sua bottega