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Il falso 'Made in Italy' finisce di nuovo sotto la lente d'ingrandimento de Le Iene. L'inviata Nadia Toffa ha portato l'attenzione sui pomodori o, per meglio dire, sulla pasta di pomodoro cinese, che viene importata in Italia e venduta come nostrana, grazie ad alcune leggi facilmente aggirabili. Il triplo concentrato arriva in Italia in fusti da 200 chili e scade dopo due anni da quando la mettono nei fusti che vengono inviati nel nostro Paese.

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Quando arriva a destinazione, viene diluita per diventare sugo. La 'iena' spiega che per diventare 'Made in Italy' è sufficiente che la 'lavorazione sostanziale' sia fatta in Italia.  Al termine del servizio Nadia Toffa invita il pubblico a firmare una petizione su Change.org, rivolta al presidente del Consiglio Matteo Renzi, al ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina e al ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi:

Visto che i controlli in dogana sono pochi e le leggi su metalli pesanti e fitofarmaci sono molto diverse tra i vari paesi del mondo, rischiamo di mangiarci una marea di schifezze senza neanche saperlo. Chiediamo che su TUTTI i prodotti alimentari inscatolati venga dichiarata la provenienza degli ingredienti, come si fa per l’olio extravergine di oliva e pochissimi altri alimenti inscatolati, per cui bisogna scrivere la provenienza: Italia, UE, extra UE. Poi sarà il consumatore a decidere. Vogliamo il VERO Made in Italy.