Il porto di Palermo è ormai da anni un simbolo di rinascita urbanistica e strategica. Grazie a una visione lungimirante e una gestione innovativa, l’area portuale è diventata in poco tempo un motore di sviluppo economico e culturale per l’intera città.
Come sottolineato nel corso del convegno “Noi, il Mediterraneo“, che si è svolto il 10 dicembre al Marina Yachting del molo trapezoidale di Palermo, questa trasformazione è iniziata nel 2017 con l’arrivo di Pasqualino Monti alla guida dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia occidentale.
Sotto la sua presidenza, il porto è stato sottoposto a un profondo rinnovamento infrastrutturale e funzionale, diventando un modello di gestione efficiente e il cuore pulsante di un progetto che integra il mare con la vita urbana, attirando sempre più investimenti e nuove opportunità.
“È cambiata la mobilità portuale, sono aumentati i flussi crocieristici e la città si è riappropriata del suo mare”, ha spiegato Pasqualino Monti durante l’incontro.
Un progetto che ha visto un investimento complessivo di 1,3 miliardi di euro, di cui 650 milioni già utilizzati e 600 milioni riservati a un settore per troppo tempo trascurato come quello turistico.
“Oggi a Palermo il waterfront è un luogo polifunzionale dove il lavoro incontra il tempo libero, l’architettura celebra l’ambiente e la tecnologia abbraccia la sostenibilità. È uno spazio vivo, che cresce con la città e la sua comunità. La trasformazione del porto di Palermo non è solo un progetto infrastrutturale, ma una nuova idea di città: aperta, dinamica e pronta a dialogare con il Mediterraneo e con il mondo. È quello che abbiamo fatto lo scorso anno trasformando il molo Trapezoidale nel moderno Palermo Marina Yachting, un’area degradata in un’opportunità di sviluppo”.
Nel 2024 la città ha raggiunto il traguardo di un milione di crocieristi, un numero destinato a crescere ulteriormente grazie all’inaugurazione, prevista per maggio-giugno, della passerella pedonale che collegherà il porto al centro storico.
La passerella si troverà a 7,50 m di altezza e oltrepasserà via Crispi, migliorando l’accessibilità dei passeggeri alla città e decongestionando il traffico nell’intera area.
Come ha sottolineato lo stesso Pasqualino Monti in una recente intervista alla RAI la vera scommessa sta però nella “banchina esterna e gli attracchi appena realizzati al molo trapezoidale” per megayacht fino a 100 metri di lunghezza. “Sono già state costruite 14 cabine di rifornimento per energia e acqua“, pronte ad accogliere contemporaneamente altrettante imbarcazioni.
“Sarà l’unica grande città con un porto per megayacht nel centro storico“. Il nostro obiettivo non è solo soddisfare le esigenze dei super yacht in transito, ma dargli “un’infrastruttura matura, intelligente, digitale e fisica avanzata“, in grado di accogliere imbarcazioni per lunghi periodi e creare nuove opportunità per l’industria nautica.
La prospettiva di far svernare i megayacht a Palermo consolida il “ruolo del porto come hub strategico nel Mediterraneo e come risorsa economica per il territorio“. “Le richieste sono tantissime e questo ci fa ben sperare. Il lusso può essere non solo un privilegio, ma anche una risorsa economica condivisa. Penso alla cantieristica e al refitting, elemento chiave per l’economia di un porto”.
Gli armatori di super yacht potranno così vedere in Palermo una valida alternativa ad altri poli mediterranei, grazie a servizi di alta qualità e costi competitivi, oltre ai benefici diretti per l’industria nautica e per la crescita del settore turistico.
Con la trasformazione del porto e la creazione di infrastrutture all’avanguardia, Palermo si afferma come capitale mediterranea del turismo di lusso. Il nuovo molo trapezoidale, insieme agli altri progetti di riqualificazione, rappresenta una svolta strategica per l’economia locale, unendo sostenibilità, innovazione e sviluppo.