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ImmagineAl Salone Nazionale dell’Agriturismo in scena ad Arezzo, la Puglia si aggiudica il primo posto della cucina contadina; segue a ruota la Sicilia con “Le Terre di Mezzo Madonie” di Castellana Sicula.

Stiamo parlando di AGRIeTOUR, concorso nazionale di enogastronomia in corso ad Arezzo Fiere fino ad oggi, che per questa 13esima edizione ha premiato le orecchiette alle cime di rapa della Masseria Ferri di Ostuni. Un salone dedicato ai piatti della tradizione contadina, che costituiscono il grosso della nostra cultura culinaria, nonché uno dei punti di forza del settore agrituristico.

Secondo Carlo Hausmann, responsabile tecnico di AgrieTour: «un turista su due sceglie questa vacanza proprio per la genuinità dei prodotti aziendali». Ben il 65,3% degli intervistati, preferisce l’agriturismo come formula ricettiva, allo scopo di poter gustare i prodotti tipici di un territorio quando mentre è in vacanza.

Alla competizione culinaria, sita all’interno della manifestazione nazionale che si sta tenendo ad Arezzo Fiere, era presente anche il direttore di Italia Tavola, Alberto Lupini, che ha premiato con medaglia d’oro e di bronzo la Puglia.
Tramite la Masseria Ferri di Ostuni (Brindisi) e la Masseria Catucci di Martina Franca (Taranto), il tacco e lo sperone dello Stivale ha presentato due piatti classici della tradizione: le orecchiette con le cime di rapa e il torrone di miele, mandorle e Purciduzzi; piatti realizzati sul momento, dalle mani esperte di coloro che, con passione, equilibrio di sapori e l’utilizzo di ingredienti tipici, portano avanti il rito della cucina mediterranea, rustica e contadina.

Medaglia d’argento invece, alla vellutata di fagiolo Badda secco, con verdura di stagione e olio affumicato all’olivo, prodotto culinario dell’azienda agricola “Le Terre di Mezzo Madonie” di Castellana Sicula, cittadina in provincia di Palermo, che assieme al Culinary Team Decorations and Pastry di Palermo tiene alto il nome della Sicilia, anche all’estero.

Decorazioni artistiche dunque per la Culinary World Cup, la competizione di cucina che si terrà in Lussemburgo alla fine di questa settimana, e che vedrà impegnati non soltanto gli esponenti dell’Associazione Provinciale Cuochi e Pasticceri di Palermo, ma anche gli allievi dell’istituto alberghiero “Pietro Piazza”.

Il capoluogo di regione vola dunque all’estero per far assaggiare le sue creazioni, in un momento in cui la gastronomia sta raggiungendo cifre da record: molti ormai i programmi e i reality di cucina trasmessi in tivù, ma anche i libri e i corsi attivati in giro per l’Italia, sia da enti privati e specializzati, che da enti pubblici come i Comuni.

Una passione che sta contagiando anche i più giovani: un mese fa gli istituti alberghieri della Penisola hanno registrato un boom di iscrizioni, che ha portato ben 10 milioni di giovani ad arruolarsi tra le file degli esperti dal lungo cappello bianco.

Il cibo dunque torna al centro della tradizione conviviale quale elemento di aggregazione sociale tipica del nostro Paese, soprattutto sotto la spinta della crisi economica, e si riflette anche su quelle che saranno le future generazioni, grazie ad un’offerta formativa che aiuta e premia chi guarda alla gastronomia con passione.

Secondo il neo-rapporto di Coldiretti e Censis, il 38,6% dei ragazzi tra i 18 e i 34 anni cucina perché gli piace, mentre il 24,4% lo fa per rilassarsi; 10 milioni di nuovi iscritti agli istituti alberghieri della Penisola, che vanno a posizionarsi al secondo posto, dopo il liceo scientifico, dell’offerta didattica più richiesta in Italia. 10 milioni che andranno ad aggiungersi agli oltre 23,2 milioni italiani che dichiarano di cucinare tra le mura domestiche.

Autore | Enrica Bartalotta

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