La Sicilia non smette mai di stupirci. Così, tra i tanti reperti archeologici che la nostra isola è in grado di restituirci, c’è anche il presepe più antico del mondo. Questo presepe si trova a Siracusa ed è scolpito sul cosiddetto Sarcofago di Adelfia, custodito all’interno del museo archeologico regionale “Paolo Orsi”. Il sarcofago risale al IV secolo d.C., ma venne ritrovato nel 1872, all’interno di un cubicolo delle Catacombe di San Giovanni. Forse non tutti lo sanno, ma Siracusa è seconda solo a Roma per estensione dei suoi percorsi catacombali. Conserva tracce della più antica devozione cristiana pochi metri sotto piazze e strade moderne: niente di strano, dunque, se qui si trova il più antico strumento di devozione cristiana.
Il ritrovamento del Sarcofago di Adelasia suscitò una grande eco e molta curiosità. Dal dicembre del 2015 è visibile nel settore espositivo definito la “Rotonda di Adelfia”, dal nome della donna a cui risulta essere appartenuto. Sul prezioso sarcofago in marmo istoriato ci sono scene a rilievo tratte dal Vecchio e Nuovo Testamento. Quelle riconducibili alla natività sono due: la prima si vede sull’estremità destra dell’alzata del coperchio. La decorazione mostra il Bambino in fasce, disteso su un giaciglio di vimini, al riparo di una piccola tettoia in legno e tegole, scaldato dal fiato del bue e dell’asinello. Sulla destra c’è Maria, seduta su una roccia. Accanto, uno dei pastori a cui l’Angelo ha annunciato la notizia della nascita. A sinistra avanzano i re Magi, portando doni. La seconda scena è nella parte inferiore della cassa e ripropone i Magi, che si avvicinano con le braccia protese per offrire oro, incenso e mirra a Gesù, seduto in grembo alle Vergine in trono.