Nel quasi infinito novero dei prodotti tipici siciliani, rientrano senza ombra di dubbio alcuni liquori, oltre ai vini liquorosi che fanno ormai parte della centenaria tradizione dell'isola, i cui fasti hanno fatto sentire la loro eco oltreoceano, da una parte all'altra del globo. Il limoncello siciliano, giusto per dirne uno, ormai viene associato in maniera quasi istintiva alla Sicilia, che dei limoni, effettivamente, è terra madre. Ma dal marsala al passito di Pantelleria passando per le varie declinazioni dello zibibbo, la lista è praticamente sterminata, in una sinfonia di sapori che garantisce la soddisfazione di tutti i palati. Anche i sommelier più esigenti, al pari dei neofiti del bicchierino più gustoso, in Sicilia avranno di che sorridere, godendosi tra un pasto e l'altro fior di bevande, dalla vera e propria “bomba” alcolica alla più leggera e delicata.
Partendo dal capoluogo, quando affiora alla mente l'idea di liquore tipico palermitano, la dicitura “acqua e zammù” è una sorta di obbligo morale. Già anticamente l'acqua e anice è stato un rituale per i palermitani, che col tempo al digestivo hanno associato la cosiddetta “mosca”, cioè un chicco di caffè inserito all'interno del bicchierino. Allargando gli orizzonti, l'anice Tutone è diventato uno dei distillati per antonomasia, grazie alla ricetta segreta dell'omonima famiglia che lo inventò nei primi anni dell'800. Bastano poche gocce in un bicchiere d'acqua e l'eccezionale digestivo è servito.
Un'altra grande prelibatezza è il liquore al finocchietto selvatico, da assaporare immancabilmente con l'ausilio di un bicchiere ghiacciato, pena lo sguardo in tralice dei commensali. Scherziamo, ma nemmeno più di tanto. Accendere la curiosità, magari facendo venire in uno schiocco di dita la più proverbiale acquolina in bocca, è gioco facile con il liquore siciliano Fuoco dell'Etna, una botta di sapore da non bypassare per nessun motivo al mondo. Non meno interessante – e importante – il liquore al miele, vero e proprio orgoglio della zona di Sortino, in provincia di Siracusa. È proprio lì che si innesta la tradizione degli apicoltori dell'isola. Avete mai sentito parlare di rosolio? Sicuramente sì, ci mancherebbe, ma quando questo liquore incontra la Sicilia, l'orgia di sapore è servita.
Ve l'avevamo preannunciato e saremo di parola: i nomi da ricordare e i sapori da immaginare sono una cosa seria. E allora proseguiamo con il liquore di melograno, raffinata carezza al palato, senza dimenticare il buonissimo liquore ai fichi d'India, altra chicca tutta siciliana. Giusto per restare in tema, nel vostro tour riservatevi qualche momento per gustare una cesta di questi frutti. Da una parte all'altra dell'isola, ci sono poi il rosolio di citronella, il nocino, il mandarinetto e il liquore di lime. Solo un consiglio: abbiate la pazienza di provarli, ma non tutti insieme! Sappiamo bene che la tentazione sarà sempre fortissima, ma noi vi abbiamo avvertito.
Con tutte le meraviglie che vi abbiamo elencato fin qui, starete a posto per almeno un mese. Ma no, in Sicilia, quando si parla di mangiare e bere bene, di pace non ce n'è mai. Vi conviene rassegnarvi: una vacanza in Sicilia significa automaticamente qualche chilo in più. Dopotutto l'isola più grande del Mediterraneo è famosa nel mondo per questo, dunque perché sottrarsi a tali piaceri? Allunghiamo il ponte verso il paradiso, allora, con il marsala, un orgoglio siciliano senza pari: c'è chi lo preferisce come aperitivo, chi lo preferisce dopo cena, chi lo preferisce e basta. E non è assolutamente un caso se la vite dello Zibibbo di Pantelleria è diventato patrimonio dell'umanità (leggi qui). Dio abbia in gloria il passito, figlio di uve appassite naturalmente al sole (leggi qui). Pantelleria, insomma, non vive di soli capperi. Vorremmo che questa lista non finisse mai e di frecce al nostro arco ne avremmo ancora tante, ma vogliamo sceglierne un'altra ancora, l'ultima: il vino liquoroso Malvasia è una delle più grandi prelibatezze che possiate mai provare. Piccola postilla: se vi capita sotto mano un Malvasia delle Lipari Doc, non guardate il prezzo, non ve ne pentirete.