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"Negli ultimi anni è cambiato l’atteggiamento delle famiglie, ma la scuola non può sopperire alle mancanze dei genitori. Siamo arrivati al punto che in alcuni casi evitiamo di ricevere le mamme o i papà da soli, ma siamo affiancati da un collega perché c’è il rischio che venga travisato quel che diciamo".

A parlare è Francesca Redaelli, la professoressa vittima di un'aggressione avvenuta nella stessa scuola in cui insegna inglese in provincia di Padova. La donna si professa "spaventata". "Non credo di aver sbagliato. Sono un’insegnante che vuole trasmettere ai suoi alunni il senso del dovere e dell’impegno per ottenere i risultati. Io dico sempre ai miei studenti che prima sono figli e poi alunni, e che le cose funzionano bene se c’è collaborazione fra scuola e famiglia", dice al Gazzettino.

Pochi giorni fa la docente è stata aggredita con un ceffone in pieno viso dalla mamma di uno studente che aveva preso un 4. Dopo il colpo, la donna ha fatto un volo all'indietro, arrivando a perdere i sensi. Ha rimediato una frattura del setto nasale e un 'edema bilaterale esterno'. "Non indietreggio di un passo", assicura la signora Redaelli, pronta a rientrare in vista del nuovo anno scolastico.