Alcuni proverbi siciliani sono talmente famosi, da essere entrati di diritto a far parte del folklore della nostra isola. Diciamo che è impossibile non averli sentiti dire (o averli utilizzati) almeno una volta nella vita. Nonostante la loro popolarità, però, non tutti sanno esattamente cosa vogliano dire o quale sia la loro origine, proprio come per il proverbio di cui vogliamo parlarvi oggi. Prima di farlo, dobbiamo fare una piccola digressione e concentrarci sulla parola cucùzza: in siciliano vuol dire zucca (o anche zucchina). La sua etimologia deriverebbe dal latino cucutia, a sua volta derivante da cucurbita (una evoluzione del groco kùkuon o kukùiza). Questa piccola introduzione ci serve, perché la cucuzza è la protagonista del modo di dire del giorno. Per capirlo meglio, cominciamo dalla classica traduzione.
“Testa che non parla si chiama zucca“. Forse, anche così non vi dice granché, quindi dobbiamo andare un po’ oltre. Questo proverbio siciliano ci ricorda che chi non parla, cioè non esprime le proprie idee, agisce da stupido. È come se avesse la testa vuota, cioè come se fosse una zucca. Nella maggior parte dei casi, quando si pensa di voler esprimere la propria opinione, è meglio lanciarsi. Anche nel corso di una disputa, spesso il silenzio non è la scelta migliore, perché contribuisce a generare nuovi fraintendimenti. La prossima volta che vi ritroverete a riflettere sulla possibilità o meno di dire la vostra, ricordatevi di questo proverbio siciliano. È molto meglio parlare, a costo di sbagliare, piuttosto che sembrare una zucca! La saggezza popolare vi ha avvisati: Testa ca nun parra si chiama cucuzza.